Giovanni Gentile. L'arte e la religione
Hervé A. Cavallera
L'attualismo di Gentile comprende tre momenti, il momento della tesi, che è espresso dall'arte, quello dell'antitesi, che è espresso dalla religione, e la sintesi che è la filosofia. L'arte non è altro che la visione del mondo dal punto di vista del soggetto e quindi una concezione della realtà dal punto di vista soggettivo, individuale e, direi, emotivo, in quanto c'è la partecipazione del sentimento.
La religione è la visione del mondo come dato, nel senso che dobbiamo obbedire alle leggi che sono le leggi divine a cui dobbiamo conformarci. In questo senso secondo Gentile la religione è vicina alla scienza, nel senso che bisogna conformarsi a ciò che è e che non può non essere o deve essere. Mentre la filosofia è la consapevolezza del pensiero in atto che supera unificandoli sia il soggetto sia l’oggetto.
Hervé A. Cavallera
L’arte è forma, in cui il contenuto è fuso, assorbito, annullato. [….] l’arte è la forma della soggettività o, come si dice anche, dell’individualità immediata dello spirito” (Teoria generale dello spirito come atto puro, [I ed. 1916], VI ed. riv. Sansoni, Firenze 1959, p. 212). “L’arte […] non è l’espressione o l’intuizione del sentimento, ma lo stesso sentimento.
Giovanni Gentile, La filosofia dell’arte, [I ed. 1931], II ed. riv. , Le Lettere, Firenze 2000, p. 171
Hervé A. Cavallera, già professore ordinario, ora onorario, di Storia della Pedagogia nell’Università del Salento, ove ha ricoperto le cariche di Direttore di Dipartimento, di Presidente di Corso di laurea, di Senatore accademico. È stato membro della Commissione ministeriale per la riforma della scuola durante il Ministero Moratti; consulente del Consiglio Nazionale delle Ricerche; coordinatore nazionale di alcuni Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) ed è tuttora, per il Ministero dell’Università, valutatore dei Progetti nazionali per la ricerca. È stato componente dei Comitati scientifici della “Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice”, della “Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici”, dell’ “Associazione di Studi Emanuele Severino”, dell’ “Associazione Internazionale di Ricerca Elémire Zolla”; socio del “Centro Italiano per la ricerca storico-educativa” (di cui è stato componente del Direttivo e attualmente socio onorario), del “Centro Interuniversitario di Bioetica e Diritti umani”, di cui è stato direttore, della “Società di Storia Patria per la Puglia”, di cui è vicepresidente, della “Società Italiana di Pedagogia”. Ha curato la pubblicazione delle “Opere complete” del filosofo Giovanni Gentile. Per la sua attività di studioso e per i suoi volumi ha ricevuto i seguenti premi: Stilo d’oro – X Premio Nazionale di Pedagogia (2000); XXXVIII Premio Lunigiana-Cinque Terre, sezione “saggistica” (2003); XXII “Premio Firenze” (2004); Premio “Capri-San Michele” (2007); XVIII Premio Internazionale di Pedagogia (2007), “Premio Internazionale Salvatore Valitutti” (2007). Presidente del Comitato scientifico del “Centro per la filosofia italiana”, è direttore di varie collane editoriali e componente di diversi comitati scientifici di riviste italiane e internazionali. È al momento autore di 83 volumi (33 monografie - tra le più recenti Storia delle dottrine e delle istituzioni educative, 2017, Il progetto di un mondo migliore. Il contributo degli illuministi salentini, 2023, Essere e tempo in Ugo Spirito, 2025 - 35 edizioni critiche; 15 curatele) e di centinaia di scritti scientifici apparsi su riviste italiane e internazionali.L’uomo e Dio sono certamente distinti; ma non sono separati se non come termini astratti dalla vivente realtà che è sintesi. Sintesi di Dio che si fa uomo, e uomo che la grazia adegua a Dio, facendo della sua la divina volontà (fiat voluntas tua!). Senza l’unità che è la ragione di questa sintesi, non c’è cristianesimo, Non c’è religione dello spirito; che, per dir tutto con una formula, è dualità ma dualità che è unità.
Giovanni Gentile, Discorsi di religione, [ed. 1920], IV ed. riv.. e accr., Sansoni, Firenze 1957, p. 140