Hervé A. Cavallera. Essere e tempo in Ugo Spirito
Il problematicismo e la comprensione del presente
Ugo Spirito (Arezzo, 9 settembre 1896 – Roma, 28 aprile 1979) è stato uno dei più importanti filosofi italiani del Novecento. Allievo di Giovanni Gentile, ha tenuto la cattedra di Filosofia teoretica presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Durante il fascismo è stato il maggior teorico del corporativismo. La sua filosofia, il problematicismo, può essere letta come lo sviluppo dell’attualismo gentiliano fuori da ogni determinazione sintetica pur nel divenire storico. Tra le sue opere: La vita come ricerca (1937); La vita come arte (1941); La vita come amore (1953); Significato del nostro tempo (1955); Inizio di una nuova epoca (1961); Nuovo umanesimo (1964); Dal mito alla scienza (1966); Memorie di un incosciente (1977). Il volume di Hervé A. Cavallera – che al pensiero di Spirito, che lo considerava a lui legato speculativamente, ha dedicato altri quattro volumi – affronta alcuni temi fondamentali del problematicismo (dalla politica alla religione, dall’arte alla scienza e così via) rilevando come Spirito, tra i primi, ha colto, attraverso una profonda lettura del proprio tempo, l’avvento del postmoderno e dell’età della globalizzazione, sì che i suoi scritti restano tuttora un punto di riferimento per la comprensione del presente e per lo stesso sviluppo del pensiero.
L’improvvisazione è diventato l’elemento caratterizzante della vita pubblica dell’occidente e la demagogia ha sostituito l’ideologia e ogni competenza delle idee.
Il carattere neutro del potere, non orientato come ideale e come valore, non potrà che favorire lo sviluppo della violenza e della criminalità.
Lo sviluppo della tecnica, che Spirito già nei primi anni Sessanta comprende che avrebbe portato all’unificazione del mondo, fa sì che l’arte perda il significato di conoscenza dell’assoluto, sia pure dal punto di vista soggettivo, come aveva detto Gentile, e diventi invece una piacevole funzionalità, un’arte asservita e ridotta a spettacolo.
A proposito del processo di secolarizzazione, già nel 1961 Spirito nota che la religione, che dovrebbe essere l’aspirazione all’incontrovertibile e dovrebbe assicurarci una sicurezza morale, oggi non c’è più. In realtà, il presente è un mondo senza programma in cui tutto si brucia da solo attraverso uno sviluppo notevolissimo del concetto di velocità, la caratteristica del tempo è la velocità delle comunicazioni, un’apparente conoscenza che viene continuamente smentita diventando da certezza opinione, debolezza, fragilità.
L’incoscienza, il non sapere diventa la caratteristica di un’esistenza non più dominata dalla consapevolezza di sé, in un presente basato su una tecnica che conduce ad una visione sostanzialmente anarchica. Spirito coglie tra i primi i concetti di globalizzazione e di postmoderno, sottolineando che l’informazione continua ci spinge all’ignoranza e quindi già prevede il mondo dei social.
Hervé A. Cavallera, già professore ordinario, ora onorario, di Storia della Pedagogia nell’Università del Salento, ove ha ricoperto le cariche di Direttore di Dipartimento, di Presidente di Corso di laurea, di Senatore accademico. È stato membro della Commissione ministeriale per la riforma della scuola durante il Ministero Moratti; consulente del Consiglio Nazionale delle Ricerche; coordinatore nazionale di alcuni Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) ed è tuttora, per il Ministero dell’Università, valutatore dei Progetti nazionali per la ricerca. È stato componente dei Comitati scientifici della “Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice”, della “Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici”, dell’ “Associazione di Studi Emanuele Severino”, dell’ “Associazione Internazionale di Ricerca Elémire Zolla”; socio del “Centro Italiano per la ricerca storico-educativa” (di cui è stato componente del Direttivo e attualmente socio onorario), del “Centro Interuniversitario di Bioetica e Diritti umani”, di cui è stato direttore, della “Società di Storia Patria per la Puglia”, di cui è vicepresidente, della “Società Italiana di Pedagogia”. Ha curato la pubblicazione delle “Opere complete” del filosofo Giovanni Gentile. Per la sua attività di studioso e per i suoi volumi ha ricevuto i seguenti premi: Stilo d’oro – X Premio Nazionale di Pedagogia (2000); XXXVIII Premio Lunigiana-Cinque Terre, sezione “saggistica” (2003); XXII “Premio Firenze” (2004); Premio “Capri-San Michele” (2007); XVIII Premio Internazionale di Pedagogia (2007), “Premio Internazionale Salvatore Valitutti” (2007). Presidente del Comitato scientifico del “Centro per la filosofia italiana”, è direttore di varie collane editoriali e componente di diversi comitati scientifici di riviste italiane e internazionali. È al momento autore di 83 volumi (33 monografie - tra le più recenti Storia delle dottrine e delle istituzioni educative, 2017, Il progetto di un mondo migliore. Il contributo degli illuministi salentini, 2023, Essere e tempo in Ugo Spirito, 2025 - 35 edizioni critiche; 15 curatele) e di centinaia di scritti scientifici apparsi su riviste italiane e internazionali.