Eugenio Capozzi. Libertà o potere
Ascesa e declino delle costituzioni
Nel video Eugenio Capozzi, professore ordinario di Storia contemporanea dell’Università Suor Orsola Benincasa, intervistato in occasione del Convegno di studi Piero Craveri. Gli studi storici, l’impegno politico, la vita nelle istituzioni, che si è tenuto l’8 e 9 maggio 2025 a Napoli nella sede dell’Università Suor Orsola Benincasa, parla del suo libro Libertà o potere. Ascesa e declino delle costituzioni, pubblicato nel 2025 da Liberilibri.
Nell'Occidente contemporaneo la costituzione viene considerata spesso, superficialmente, come una sorta di "supermarket" dei diritti, come il "manifesto" ideologico di una ipotetica società perfetta, o come un generico rimando retorico, regolarmente contraddetto dalla compressione delle libertà in nome di qualsiasi vera o presunta emergenza. Contro questi travisamenti è necessario riportare alla luce le radici del costituzionalismo come tradizione culturale, politica, giuridica in cui si è sedimentata l'idea della priorità del diritto sul potere, e dei limiti invalicabili che la dignità umana gli pone. Una tradizione originata nella cultura greca, romana ed ebraica, sintetizzata dall'umanesimo cristiano, concretizzata innanzitutto nel pluralismo istituzionale dell'Europa medievale. Lo Stato moderno, con le ideologie in esso sorte, ha rappresentato per la limitazione del potere una minaccia mortale, faticosamente contenuta dall'universalismo dei diritti naturali e dalla persistenza di pratiche comunitarie di autogoverno.
Eugenio Capozzi è professore ordinario di storia contemporanea presso l'Università degli Studi di Napoli "Suor Orsola Benincasa". E' membro del consiglio scientifico della rivista "Ventunesimo Secolo" e della redazione della rivista "Ricerche di Storia Politica". E' membro del comitato direttivo della Fondazione Craxi di Roma e del comitato scientifico della Scuola di Giornalismo "Suor Orsola Benincasa" di Napoli. Fa parte del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Politics: History, Theory, Science. Tra le sue principali pubblicazioni: L’alternativa atlantica. I modelli costituzionali anglosassoni nella cultura politica italiana del secondo dopoguerra (Soveria Mannelli, Rubbettino, 2003); Il sogno di una costituzione. Giuseppe Maranini e l’Italia del Novecento(Bologna, Il Mulino, 2008); Partitocrazia. Il “regime” italiano e i suoi critici (Napoli, Guida, 2009); Le mura della libertà. Dal costituzionalismo all'universalismo liberaldemocratico (Napoli, Editoriale Scientifica, 2011; Innocenti evasioni. Uso e abuso politico della musica pop (1954-1980) (Soveria Mannelli, Rubbettino, 2013); Storia dell'Italia moderata. Destre, centro, anti-ideologia, antipolitica nel secondo dopoguerra (Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016).
Il libro è un tentativo di fare sinteticamente la storia del costituzionalismo, inteso come cultura e tecnica della libertà, contro l’abuso del potere, che la politica porta strutturalmente con sé.
Nell'Occidente contemporaneo la costituzione viene considerata spesso, superficialmente, come una sorta di "supermarket" dei diritti, come il "manifesto" ideologico di una ipotetica società perfetta, o come un generico rimando retorico, regolarmente contraddetto dalla compressione delle libertà in nome di qualsiasi vera o presunta emergenza. Contro questi travisamenti è necessario riportare alla luce le radici del costituzionalismo come tradizione culturale, politica, giuridica in cui si è sedimentata l'idea della priorità del diritto sul potere, e dei limiti invalicabili che la dignità umana gli pone. Una tradizione originata nella cultura greca, romana ed ebraica, sintetizzata dall'umanesimo cristiano, concretizzata innanzitutto nel pluralismo istituzionale dell'Europa medievale. Lo Stato moderno, con le ideologie in esso sorte, ha rappresentato per la limitazione del potere una minaccia mortale, faticosamente contenuta dall'universalismo dei diritti naturali e dalla persistenza di pratiche comunitarie di autogoverno.
Eugenio Capozzi è professore ordinario di storia contemporanea presso l'Università degli Studi di Napoli "Suor Orsola Benincasa". E' membro del consiglio scientifico della rivista "Ventunesimo Secolo" e della redazione della rivista "Ricerche di Storia Politica". E' membro del comitato direttivo della Fondazione Craxi di Roma e del comitato scientifico della Scuola di Giornalismo "Suor Orsola Benincasa" di Napoli. Fa parte del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Politics: History, Theory, Science. Tra le sue principali pubblicazioni: L’alternativa atlantica. I modelli costituzionali anglosassoni nella cultura politica italiana del secondo dopoguerra (Soveria Mannelli, Rubbettino, 2003); Il sogno di una costituzione. Giuseppe Maranini e l’Italia del Novecento(Bologna, Il Mulino, 2008); Partitocrazia. Il “regime” italiano e i suoi critici (Napoli, Guida, 2009); Le mura della libertà. Dal costituzionalismo all'universalismo liberaldemocratico (Napoli, Editoriale Scientifica, 2011; Innocenti evasioni. Uso e abuso politico della musica pop (1954-1980) (Soveria Mannelli, Rubbettino, 2013); Storia dell'Italia moderata. Destre, centro, anti-ideologia, antipolitica nel secondo dopoguerra (Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016).