Domenico Conte. Benedetto Croce e la Germania
Spengler, Goethe, Thomas Mann
Nel video Domenico Conte, professore ordinario di Storia della filosofia Università di Napoli Federico II, intervistato in occasione del Convegno di studi Il Novecento filosofico italiano nel Carteggio Croce-Gentile, che si è tenuto il 27 e 28 maggio a Napoli nella sede dell’Istituto italiano per gli studi storici, parla del tema della sua relazione Benedetto Croce tra Germania buona e Germania cattiva: Spengler, Goethe, Thomas Mann.
L’Europa è ha fondato molto la sua identità sull'idea di umanesimo, ma si può parlare ancora di umanesimo? È l'umanesimo nei giorni nostri un concetto ancora forte ed attuale o è qualche cosa che è stato usurato, abusato pronunciato da troppe bocche e non si tratta sempre di bocche oneste? Quindi, questo rapporto di Croce con la Germania diventa un rapporto con l'idea di Europa e con l'idea umanistica dentro l'Europa. Noi possiamo pensare un umanesimo e, se lo possiamo pensare, come dobbiamo pensarlo?
L’Europa è ha fondato molto la sua identità sull'idea di umanesimo, ma si può parlare ancora di umanesimo? È l'umanesimo nei giorni nostri un concetto ancora forte ed attuale o è qualche cosa che è stato usurato, abusato pronunciato da troppe bocche e non si tratta sempre di bocche oneste? Quindi, questo rapporto di Croce con la Germania diventa un rapporto con l'idea di Europa e con l'idea umanistica dentro l'Europa. Noi possiamo pensare un umanesimo e, se lo possiamo pensare, come dobbiamo pensarlo?
Per Croce nell’Europa si concentra la più ricca e nobile storia umana. È un’idea eurocentrica contro la quale polemizzò il suo allievo Ernesto De Martino, proponendo l’idea di un umanesimo etnologico che fosse diffuso su tutta la terra, senza radici nell’antichità classica greca e romana.
Il rapporto di Croce con la Germania, che si sviluppa un secolo fa, oggi possiamo leggerlo alla luce delle problematiche del presente e non a caso Croce è il teorico della contemporaneità della storia, che riteneva fosse sempre radicata nelle esigenze del presente.
Domenico Conte è professore ordinario di Storia della filosofia nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove attualmente insegna Filosofia e storia della cultura e coordina il Corso di dottorato in Scienze Filosofiche. È membro dell’Accademia Pontaniana e dell’Accademia di Scienze Morali e Politiche, di cui è stato per due mandati Presidente. È stato anche Presidente Generale della Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli. Domenico Conte è studioso della storia della cultura italiana e tedesca fra Otto e Novecento. Fra le sue pubblicazioni si ricordano: Viandante nel Novecento. Thomas Mann e la storia (2019); Primitivismo e umanesimo notturno. Saggi su Thomas Mann (2013); Albe e tramonti d’Europa. Su Jünger e Spengler (2009); Storia universale e patologia dello spirito. Saggio su Croce (2005, trad. tedesca 2007), per il quale ha ricevuto il «Premio Federico Chabod» dell’Accademia dei Lincei; Introduzione a Spengler, 1997 (trad. tedesca 2004); Catene di civiltà. Studi su Spengler, 1994.Oggi c’è l’esigenza di ripensare il nostro concetto di Europa e il nostro concetto di umanesimo e per fare questo l’esempio di Benedetto Croce può essere una fonte di ispirazione.