Emanuele Agazzani. Dalla «Critica» al «Giornale critico della filosofia italiana»
Scuole e riviste filosofiche
Eugenio Garin ha definito la rivista La Critica il luogo in cui:Le scuole, le riviste filosofiche, il diverso modo di concepire la filosofia, la figura del filosofo, l’ufficio della cultura, la formazione di giovani, sono i temi che mostrano le sfumature più cupe dell'intero carteggio tra i due filosofi.
E tuttavia La Critica è stata anche la rivista di Gentile che vi pubblicò circa duecentocinquanta tra saggi, articoli e recensioni. Il carteggio testimonia la condivisione del programma teorico, che però fu anche culturale e civile, di voler costruire per l'Italia un'autocoscienza storica, elaborando una sorta di autobiografia nazionale.L'unità di un'immensa ricerca non è un'architettura simmetrica, ma la coscienza di un metodo e la presenza di un uomo, la vita di pensiero e di azione di una personalità eccezionale.
Con la fondazione dell’idealismo attuale, Gentile sente venir meno la consapevolezza di tale paternità condivisa, decidendo di fondare una nuova rivista, Il Giornale critico della filosofia italiana e a Palermo dà vita ad una scuola di allievi riuniti attorno alla sua cattedra universitaria e nelle sale della Biblioteca filosofica, considerata come un seminario della sua scuola.
Le sue iniziative culturali vengono criticate aspramente da Croce, come svolgimento di sistemi, applicazioni di formule, pensieri ridotti a meccanismo, insomma come la peggiore forma di filosofia, praticata peraltro nei fumosi circoli e nelle scuole di ripetitori.
Croce è fermamente convinto del carattere individuale dell'attività filosofica, critica la figura del puro filosofo e denuncia la troppa filosofia professionale e politica, l’indebito miscuglio della teoria e della prassi e la reciproca corruttela di filosofia e politica.
Alla fine del 1922 esce il secondo volume del Sistema di logica come teoria del conoscere di Gentile e Croce lo recensisce duramente nelle pagine della rivista La Critica, accusando l’attualismo di essere insieme misticismo, panlogismo e fenomenismo e affermando risolutamente la non complementarità tra l’idealismo di Gentile e la sua filosofia.
Seguirà una durissima replica di Gentile sul suo Giornale critico della filosofia italiana e uno scambio di lettere tra i due filosofi.
La "concordia discors" aveva ormai lasciato il posto ad un sentimento ben diverso, ossia al dovere, scriveva Croce, di preferire l’asprezza della discordia anche con gli amici.
Emanuele Agazzani è borsista di ricerca all’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze. Ha conseguito il Dottorato in Filosofia alla ‘Sapienza’ Università di Roma nel 2023 ed è stato borsista di ricerca all’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli (nel biennio 2022-2023 e 2023-2024). È ‘Cultore della materia’ in Filosofia Teoretica (M-FIL/01) nel Dipartimento di Filosofia della ‘Sapienza’ Università di Roma (2022-2025) e membro della Società Italiana di Storia della Filosofia (SISF), della Società Italiana di Filosofia Teoretica (SiFiT) e della Society for Italian Philosophy (SIP). Il «Giornale critico della filosofia italiana». Storia di una rivista (1920-1946) (2025).