Giulio Cavalli. «Lo spirito nazionale non s'improvvisa»
Educare l'Italia: filosofia, critica, polemica
Cavalli parla del progetto culturale e politico di educare l’Italia di Croce e Gentile, due filosofi molto diversi, in quanto Gentile vedeva sé stesso come il prosecutore della filosofia di Bertrando Spaventa, mentre Croce fu sempre indipendente dalla tradizione attingendo liberamente sia da Hegel sia dal suo rivale Herbart.
Erano due filosofi che vivevano la filosofia, che condividevano una visione del mondo idealistica in opposizione al positivismo a quel tempo dominante. Combattevano il positivismo non perché fossero ostili alle scienze naturali, come si è spesso sostenuto, ma perché erano ostili piuttosto allo scientismo, ossia alla riduzione della storia alla natura e della libertà al vincolò delle leggi di natura.
Lo scientismo finisce per negare la libertà umana, rendendo impossibile un autentico progresso spirituale.
In una lettera del 1898 Gentile scrive a Croce dell’esigenza di “fare la mente italiana”, secondo le idee di cui si fecero portatori tra gli altri Spaventa e Francesco De Sanctis.
La realizzazione di questo programma educativo si esplica nel nesso teorizzato da entrambi tra filosofia, critica, polemica e morale.Lo spirito nazionale non s’improvvisa; e senza di esso, o almeno senza intima comunanza di spiriti, senza coscienza comune, non può esservi filosofia.
Giovanni Gentile
Nella concreta e verace realtà filosofia e critica sono una cosa medesima e ogni filosofia è sempre polemica, le idee sono sempre armate di lancia e scudo e chi vuole farle valere tra gli uomini deve lasciarle guerreggiare
Benedetto Croce
Secondo Croce, criticare e polemizzare, allora, serve non solo a «toglier l’equivoco e ristabilire l’esatta verità», ma anche e soprattutto a “innalzare” «gli animi», facendo comprendere che «la ricerca del vero» non è «un mestiere tra i mestieri e un’azione di valore subordinato e relativo», bensì «il pregio stesso della vita […].Ogni filosofia deve accettare, anzi desiderare la critica, sottrarsi alla quale sarebbe lo stesso che sequestrarsi dalla vita del pensiero e privarsi del valore stesso che si vuol difendere.
Giovanni Gentile
Se gli animi si innalzeranno, state sicuri che anche la Verità ci scoprirà più di frequente il suo volto».
Questo nesso fra giudizio di valore e giudizio morale rende ragione della natura niente affatto imparziale e indifferente dell’attività critica e polemica di Croce e Gentile, in merito alla cui natura si rimanda all’Introduzione di Croce al primo fascicolo de «La Critica», in cui egli scrisse che:
Niente è […] più dannoso del sano svolgimento degli studii di quel malinteso sentimento di tolleranza, ch’è in fondo indifferenza e scetticismo, pel quale da molti si fa largo nelle proprie riviste a vedute diverse e discordanti […]. Il nostro proposito», cioè quello «di sostenere un determinato ordine di idee», «può sembrare di esclusivismo», ma è invece «un omaggio alla libertà: alla quale meglio si serve con l’offrire un bersaglio netto agli avversarii, anziché con l’unirsi ad essi in una poco sincera e poco benefica fratellanza».
Giulio M. Cavalli ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Parma (2024) con una tesi in storia della filosofia: Il “suicidio felice” del pensiero. Genesi, struttura e significato della metafisica di F. H. Bradley (1873-1897). Ha effettuato soggiorni di ricerca e di studio in Inghilterra e in Germania, ed è socio fondatore e consigliere direttivo del Centro Studi Giorgio Colli, per il quale ha organizzato numerose iniziative accademiche ed editoriali. Ha preso parte a convegni e seminari in varie istituzioni italiane ed estere, e ha pubblicato diversi saggi in volume e su riviste scientifiche internazionali. Ha curato cinque volumi collettanei ed è in preparazione la sua prima monografia, rielaborazione della tesi di dottorato. Si occupa della ricezione della filosofia classica tedesca in Gran Bretagna e in Italia, di filosofia antica e di filosofia italiana contemporanea, in relazione a tematiche di filosofia teoretica. Attualmente è borsista dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli (a.a. 2024/25).