Mauro Visentin. Dispute epistolari su dialettica filosofia e storia
Croce e Gentile tra il 1906 e il 1907
Nel video Mauro Visentin, intervistato in occasione del Convegno di studi Il Novecento filosofico italiano nel Carteggio Croce-Gentile, che si è tenuto il 27 e 28 maggio a Napoli nella sede dell’Istituto italiano per gli studi storici, parla del tema della sua relazione Dispute epistolari su dialettica filosofia e storia. Croce e Gentile tra il 1906 e il 1907.
Questo episodio della disputa tra Croce e Gentile sul rapporto tra filosofia e storia della filosofia, che si colloca tra la seconda metà del 1906 e la prima del 1907, ha un rilievo molto particolare, perché nelle filosofie di entrambi accade qualcosa che definisce in modo irreversibile l’impronta che ciascuna di esse assumerà da quel momento in poi.
Mauro Visentin si è laureato in Filosofia alla Sapienza nel 1976 con Lucio Colletti. È stato professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università degli Studi di Sassari. Nel corso della sua carriera ha trascorso periodi di studio in Germania, è intervenuto, come relatore ufficiale a convegni su temi legati ai suoi interessi scientifici, ha tenuto e tiene occasionalmente lezioni e seminari presso istituzioni accademiche e culturali di rilievo nazionale (tra queste la Normale di Pisa e l'Istituto Italiano per gli Studi Storici). Fa parte dei comitati direttivi di due riviste: «La Cultura» e il «Giornale critico della filosofia italiana», come pure del comitato scientifico dell'Edizione Nazionale delle Opere di Benedetto Croce. La sua attività di ricerca è documentata da numerose pubblicazioni, a cominciare dalla monografia Il significato della negazione in Kant (Napoli-Bologna 1992), seguita dai due volumi dedicati al Neoparmenidismo italiano (Napoli 2005/2011) e dalla raccolta di saggi Onto-Logica (Napoli 2015). In mezzo, molti contributi pubblicati su periodici di area filosofica, che spaziano da Aristotele a Heidegger, da Croce e Gentile a Scaravelli, da Labriola a Guido Calogero.Il saggio di Croce "Ciò che è vivo e ciò che è morto della filosofia di Hegel" indurrà Gentile a ripensare il suo rapporto con Hegel. Nell’opera "La riforma della dialettica hegeliana", pubblicata da Gentile nel 1913, il testo di Croce dedicato a Hegel ha un ruolo determinante nel ripensamento gentiliano dell’hegelismo e in particolare della dialettica hegeliana.