Corrado Ocone. I concetti di uomo e di individuo

Giovanni Gentile a 150 anni dalla nascita

Nel video Corrado Ocone, filosofo e saggista, intervistato il 18 ottobre 2025 nella Villa Falconieri di Frascati, sede dell’Accademia Vivarium novum, in occasione del Convegno internazionale Giovanni Gentile a 150 anni dalla nascita, espone i punti principali del suo intervento dal titolo I concetti di uomo e di individuo in Gentile

Per parlare dei concetti di uomo e di individuo in Gentile, Ocone fa riferimento a quella che è la distinzione fondamentale tra io empirico e io trascendentale, che è il nucleo logico dell’idealismo attuale.

L’io empirico è quello che noi siamo individualmente, ma Gentile ci trasporta nella dimensione dell’io trascendentale che travalica i singoli individui ed è il pensiero pensante, che noi non afferriamo mai nella sua totalità perché non ci cogliamo mai nell’atto del pensare, dato che quando facciamo oggetto del pensiero il pensiero pensante questo diventa pensiero pensato.

L’individuo per Gentile è oltrepassato da  qualcosa che è superiore a lui e che si esplicita nell’attività continua del nostro pensare, che corrisponde all’essere stesso, in una coincidenza di logica e ontologia.  
Ocone parla anche della polemica filosofica e politica tra Gentile e Benedetto Croce, che già negli anni Dieci del XX secolo aveva compreso i rischi relativistici e nichilistici dell’attualismo, pur essendone in qualche modo attratto.

Croce parla di panlogismo e di misticismo, contestando l’idea di ridurre la molteplicità del reale al pensiero e ripropone la sua filosofia dei distinti che Gentile rifiuta, perché crede che le varie forme dello spirito siano già tutte contenute nella filosofia e possano essere isolate solo per astrazione. 

I due filosofi discutono restando ancora amici fino all’adesione di Gentile al fascismo ancora dopo il delitto Matteotti, ma in qualche modo è come se Croce già intuisse molti anni prima l’esito totalitario di una filosofia che vuole ridurre tutto ad unità. 
Croce rimprovera anche la figliolanza culturale che Gentile ha sempre rivendicato verso Bertrando Spaventa, dicendo con il suo modo ironico che Gentile imitava Spaventa che uscito da convento era rimasto sempre legato ad un’idea di assoluto che Croce invece aveva dissolto nella rivalutazione del mondo in tutta la sua molteplicità e nelle sue varie forme spirituali. 

Da un punto di vista logico Gentile è più coerente di Croce, ma la vita non è solo logica è fatta anche di sentimenti, di passioni e senza queste cose sarebbe sicuramente altro. 


Corrado Ocone si occupa di filosofia e teoria politica, con particolare attenzione alle tematiche del neoidealismo italiano e del pensiero liberale. Collabora a vari organi di stampa nazionali e a riviste scientifiche italiane e straniere. È direttore dell’area scientifica di “Nazione futura” e membro del comitato scientifici della Fondazione Cortese di Napoli, della Fondazione Craxi, della Fondazione Fare Futuro, della Fondazione Tatarella e dell’Istituto Internazionale Jacques Maritain. Fra i suoi volumi: Benedetto Croce. Il liberalismo come concezione della vita (Rubbettino, 2005, poi Il Sole 24 Ore 2013); La libertà e i suoi limiti. Antologia del pensiero liberale da Filangieri a Bobbio (con Nadia Urbinati, Laterza 2006); Liberali d’Italia (con Dario Antiseri, Rubbettino, 2011); Il nuovo realismo è un populismo (con Donatella Di Cesare e Simone Regazzoni, Il Melangolo, 2013); Liberalismo senza teoria (Rubbettino, 2013); Il liberale che non c’è. Manifesto per l’Italia che vorremmo (curatore, Castelvecchi 2015); Il liberalismo nel Novecento. Da Croce a Berlin (Rubbettino, 2016); Attualità di Benedetto Croce (Castelvecchi, 2016); La cultura liberale. Breviario per il nuovo secolo (Giubilei Regnani, 2018); Europa. L’Unione che ha fallito (Historica, 2019): La chiave del secolo. Interpretazioni del Novecento (Rubbettino, 2019).