Fabio Burigana. La conoscenza del cuore
Dai fatti ai processi
Ancora oggi l’epigenetica, che studia l’influenza dell’ambiente sui geni, è poco conosciuta, ma il modo in cui noi vediamo il mondo e ci comportiamo dipende dall’epigenetica: dal momento del nostro concepimento riceviamo tantissimi impulsi e tantissime informazioni dall’ambiente, che attivano la possibilità delle connessioni creando il connettoma, l’insieme di tutte le connessioni del nostro encefalo, che sono alla base dalla nostra visione di noi stessi, del mondo e del nostro comportamento. Questo significa che l’immagine che abbiamo di noi stessi è in qualche modo predeterminata.
In molte culture il centro dell’uomo non è il cervello ma il cuore e anche nel nostro linguaggio comune ricorre continuamente questa parola, come se ci fosse un mondo parallelo accanto a quello che ci appare con l’aiuto del nostro encefalo, un mondo di altra natura che è quello cardiaco.
La conoscenza del cuore è diversa dalla conoscenza che abbiamo sviluppato in occidente negli ultimi duecento anni, è una conoscenza che ha dentro un’anima, in cui c’è un particolare tipo di sentire sottile, che coglie l’essenza delle cose e si potrebbero fare molti esempi nell’ambito della spiritualità e dell’arte.
Il grande scienziato Federico Faggin, un uomo che, dal punto di vista della conoscenza cerebrale, aveva raggiunto tutto quello che era possibile raggiungere, ad un certo punto sente una profonda insoddisfazione e ha un’esperienza particolare: sente che dal cuore si manifestano un calore e un amore infinito e arriva ad una conoscenza cardiaca dell’universo, non sentendosi più isolato ma entrando in connessione con l’intero universo.
Attraverso il cervello entriamo in un rapporto utilitaristico con il mondo, al quale ci porta tutta la nostra cultura occidentale, ma con il cuore ci si può connettere all’universo in un’espansione di gioia e di amore infinito, come se il cuore non fosse semplicemente una pompa ma un canale per raggiungere il divino e trovare l’essenza di noi stessi.
Mentre il cervello cerca i fatti e sulla base dei fatti produce giudizi, il cuore cerca il processo più che il fatto, perché cerca le forze i momenti che hanno fatto sì che quella vicenda andasse in quel modo.
Ricercando il processo il cuore osserva la dinamica del mondo senza mai dare dei giudizi strutturali. Per passare dalla conoscenza cerebrale a quella cardiaca bisogna, pertanto, passare dal fatto al processo.
Fabio Burigana è medico specialista in Gastroenterologia e Medico Antroposofo. Past President dell’ Associazione AMEC Medicina e Complessità (per oltre 20 anni), durante il mandato, l’ associazione ha ricevuto il Premio Terzani per l’Umanizzazione della Medicina. Coordinatore medico-scientifico di IppocrateOrg. Direttore della Scuola di Ippocrate