Gennaro Carillo. Temperanza
La virtù politica per eccellenza
Ho scritto questo libro perché la temperanza mi sembra una delle più screditate delle virtù, tanto che negli ultimi decenni c’è chi la ritiene addirittura un vizio.
La temperanza è una virtù inattuale e rivoluzionaria. Identificata con una sorta di mediocrità anonima, segno di conformismo e remissività, sembra fuori posto in un tempo che celebra l'eccesso, la dismisura, l'urlo più forte, la sfida del limite.I tempi che stiamo vivendo, improntati alla dismisura, all’intemperanza, esigono una riflessione per tentare di riabilitare una virtù così dimenticata e inattuale.
Tucidide, nel raccontare la guerra civile di Corcira, individua un dato linguistico fondamentale, ossia l’inversione del significato delle parole, un fenomeno per cui le parole cambiano significato e i valori si rovesciano nel loro contrario, le virtù diventano vizi e viceversa i vizi si trasformano in virtù: la temperanza è una di queste parole.
L’età di crisi che stiamo vivendo ha affermato come valore la hybris, la tracotanza, ossia il non porsi un limite, ma senza misura e senza limite è impossibile la convivenza civile. Per Platone la misura è il bene principale per un uomo, di qui la sua insistenza sull’importanza della musica nell’educazione, perché la musica, con i suoi rapporti matematici, è una sorta di apprendistato della misura intellettuale e morale.Platone quando critica la democrazia coglie i sintomi della crisi anche nella perversione del linguaggio che è indice di una crisi più generale della società e delle istituzioni.
Platone la definisce con i termini di sinfonia, consonare, suonare insieme, e di armonia, il mantenimento da parte di ciascuno della propria posizione sociale in accordo con tutti gli altri. Il principio unificante della città, che accorda le parti tra loro in relazione al tutto, è la temperanza, prima ancora della giustizia.La temperanza è anche la virtù politica per eccellenza, che deve essere posseduta da tutti i cittadini, ed è un fondamento ineludibile del legame sociale.
La temperanza è un atto di forza che permette di governare le proprie pulsioni e di agire entrando in una relazione non conflittuale con gli altri e quindi è anche una virtù pacificante.
Gennaro Carillo è professore ordinario di Storia del pensiero politico nel Dipartimento di Scienze umanistiche dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove insegna anche Storia della filosofia e Filosofia teoretica. Nel Dipartimento di Architettura della Federico II insegna Filosofie della polis. Condirettore del festival Salerno Letteratura, è il curatore dei cicli Fuoriclassico. La contemporaneità ambigua dell'antico (al MANN di Napoli), Scena mitica (Parco Archeologico di Pompei), Gli ozi di Ercole (Parco Archeologico di Ercolano). Ha tenuto corsi presso la Scuola Superiore della Magistratura. È membro del comitato scientifico della Fondazione Idis-Città della scienza. Ha scritto su Vico, la storiografia antica, i tragici e i comici greci, Platone, Balzac, Simone Weil. Ha interpretato Socrate, Platone e Vico per il programma di Radio 3 Rai "Tutta l'umanità ne parla". Ha partecipato al documentario "Dentro Caravaggio".