Lucrezia Ercoli. Intelligenza artificiale
"Provate a parlarci"
Nel video Lucrezia Ercoli, docente di Estetica all’Accademia di Belle Arti di Bologna e direttrice artistica di “Popsophia. Filosofia del contemporaneo”, riflette sulla cosiddetta rivoluzione dell'intelligenza artificiale.
Nel novembre 2022 Sam Altman il fondatore di OpenAI scrive un tweet “Provate a parlarci” per lanciare ChatGPT al mondo.L’intelligenza artificiale è una grande bolla speculativa, sia economica, sia culturale, anche perché in questo momento abbiamo poche verità assolute su quella che è una rivoluzione abbastanza recente.
Questa nuova conversazione quotidiana, di cui non conosciamo perfettamente i parametri e la natura, è parte attiva delle nostre relazioni sociali, sia quando vogliamo, ossia quando poniamo una domanda all’AI, sia anche non quando non vogliamo, per esempio quando rispondiamo al telefono e dall’altra parte ascoltiamo una voce sintetica che scambiamo per una voce umana.In questa frase io credo che ci sia parte delle risposte che stiamo cercando o quantomeno la domanda da cui partire: la questione riguarda una nuova forma di dialogo, quella tra i soggetti e le macchine e queste macchine non sono solo macchine, ma, se ci parliamo in mille contesti diversi, sono per noi qualcosa di più, qualcosa che probabilmente oggi non abbiamo ancora il vocabolario per riuscire a definire.
Bisognerebbe uscire dalla polarizzazione tra i due estremi, da una parte, il “tecnoentusiasmo” di chi si ubriaca di una sorta di meraviglia acritica del nuovo e dall’altra le posizioni apocalittiche dei “tecnocritici”, che evocano la nostra sempiterna paura della tecnologia, per rimettere in discussione alcuni concetti e forse anche per crearne di nuovi per definire la nostra nuova posizione nel mondo.Il dialogo quotidiano con l’AI cambia il nostro modo di vivere, di pensare, di desiderare e ci chiediamo quali saranno le conseguenze a lungo termine di tutto questo.
Intanto, grazie al dialogo con l’intelligenza artificiale, noi possiamo ridefinire che cos’è l’intelligenza umana, che ha un corpo, una coscienza e una volontà, tutte cose che l’AI non ha, ma nello stesso tempo ci rendiamo conto che tanta parte della nostra vita è digitalizzata.
Di sicuro l’AI non è uno strumento come gli altri, perché è un interlocutore attivo che dobbiamo conoscere prima di iniziare una conversazione. Dobbiamo essere sempre più consapevoli di quelle zone oscure di questo interlocutore con il quale passiamo sempre più tempo della nostra giornata, che ci influenza in modi che spesso non siamo ancora capaci di comprendere, per riuscire alla fine a riconoscerci e a capire che siamo molto più fragili e volubili di quanto ci piacerebbe pensare.
Lucrezia Ercoli insegna “Estetica” all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2011 è la direttrice artistica di “Popsophia. Filosofia del contemporaneo” e organizza spettacoli filosofici, mostre ed eventi culturali. Collabora e partecipa a diverse trasmissioni televisive Rai, ospite fissa del programma “Terza Pagina” in onda su Rai5 e Rai3 e del programma “Touch. Impronta digitale” in onda su Raiplay e Rai3. Scrive di filosofia e cultura pop su riviste e quotidiani nazionali, tra cui “Exibart” e “l’Unità“. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università Roma Tre, dopo la laurea in Filosofia a Padova e a Roma. Ha collaborato con le cattedre di “Estetica Musicale” e “Filosofia Morale” dell’Università degli Studi di Roma Tre.
Tra le sue ultime pubblicazioni: Lo spettacolo del male (Ponte alle Grazie, Milano 2024), Yesterday. FIlosofia della nostalgia (Ponte alle Grazie, Milano 2022), Dieci passi all’inferno (Il lavoro editoriale, Ancona 2021) e Chiara Ferragni. Filosofia di una influencer (Il Melangolo, Genova 2020). Alla pop filosofia ha dedicato il libro Che la forza sia con te! Esercizi di Popsophia (Il Melangolo, 2017), ha curato il numero della rivista filosofica “Lo Sguardo” dal titolo Popsophia, teoria e pratica di un nuovo genere filosofico e diretto la collana editoriale “Popsophia” per Mimesis edizioni. Ha scritto la prima monografia filosofica su Curzio Malaparte dal titolo Philosophe Malgrè Soi. Curzio Malaparte e il suo doppio (Roma, 2011), con la quale ha vinto il premio di “Frascati Filosofia, Opera Prima”; nel 2013 ha pubblicato il saggio Filosofia dell’Umorismo (Roma, 2013). Per la casa editrice Mimesis ha pubblicato la monografia Filosofia della crudeltà. Etica ed estetica di un enigma (Milano 2014). Nel 2014 le è stato conferito il premio “Marchigiana dell’anno” dal Centro Studi Marche di Roma.