Alberto Manzi, storia di un maestro

Il padre di Non è mai troppo tardi

La vera storia di Alberto Manzi, maestro di scuola, pedagogista e autore televisivo. A lui si deve  Non è mai troppo tardi, la trasmissione televisiva che dal 1960 al 1968 ha insegnato a scrivere e a leggere a - si stima - almeno un milione di italiani. La trasmissione fu un vero e proprio corso di alfabetizzazione e di recupero delle persone semianalfabete. 

Non rinunciate mai, sotto qualsiasi pressione a essere voi stessi. Siate sempre padroni del vostro senso critico.

Alberto Manzi nasce a Roma nel 1924. Dopo l’esperienza di guerra come sommergibilista, nel 1946 inizia l’attività scolastica presso il Carcere Aristide Gabelli di Roma. Nel 1954 lascia la direzione dell’Istituto di Pedagogia della Facoltà di Magistero di Roma per fare l’insegnante elementare e portare avanti, sul campo, quelle ricerche che continuerà almeno fino al 1977, quando abbandona l’insegnamento. Ha curato sussidiari, libri di letture, diari scolastici. Assai intensa l’attività di scrittore, con oltre 30 titoli tra racconti, romanzi, fiabe, traduzioni e testi di divulgazione scientifica tradotti in tutte le lingue che gli sono valsi riconoscimenti e premi internazionali. Dal 1954 al ‘77 si è recato in Sud America ogni estate per tenere corsi di scolarizzazione per gli indigeni e svolgere attività sociali. Progettò il Piano di Alfabetizzazione per l’Argentina usando la radio e quaderni di diverso colore. Negli anni Novanta fu tra i primi ad occuparsi dei nuovi cittadini che arrivavano in Italia da tutto il mondo: Insieme era il titolo di sessanta puntate di una trasmissione dedicata ai migranti. Non è mai troppo tardi è la più nota di una lunga serie di trasmissioni e collaborazioni con la televisione e la radio, tra il 1951 e il ‘96, che gli ha dato fama mondiale. Nel 1993 ha fatto parte della Commissione per la legge quadro in difesa dei minori. Nel 1994 è stato eletto sindaco di Pitigliano (Grosseto), dove risiedeva. Qui si è spento il 4 dicembre 1997.