Addio ad Alberto Arbasino

Una riflessione su scrittori e morale con Alessandro Baricco

Il 22 gennaio Alberto Arbasino aveva compiuto novant'anni; è morto oggi dopo una lunga malattia. Ricordiamo questo grande intellettuale e scrittore con il video in cui dialoga con Alessandro Baricco. Baricco chiede se la caratura morale sia indicativa della grandezza di uno scrittore e Arbasino risponde che in alcuni casi l'opera d'arte vale di per sé, indipendentemente dalla condotta morale dell'autore, in altri le due cose costituiscono un tutt'uno, come nel caso di Carlo Emilio Gadda, Roberto Longhi e Aldo Palazzeschi.

I grandi maestri e innovatori del Novecento - dice Arbasino - come Eliot, Pound, Joyce, Valery, Montale e Céline sono sempre stati considerati conservatori e reazionari e in quanto tali biasimati, mentre chi è sempre stato un monumento di impeccabilità come Thomas Mann si scopre che ha distrutto i propri familiari. In nove casi su dieci conoscere la vita di uno scrittore ci porta a disprezzarlo.

Alberto Arbasino (Voghera, 22 gennaio 1930 - 23 marzo 2020), scrittore poeta e critico teatrale, è stato tra i principali membri della celebre avanguardia letteraria Gruppo '63, insieme ad autori come (tra gli altri) Nanni Balestrini, Umberto Eco, Giorgio Manganelli, Elio Pagliarani, Edoardo Sanguineti e Sebastiano Vassalli. Tra i pochi viventi ad avere un "Meridiano" dedicato alla sua opera, quello a cura di Raffaele Manica, è stato un autore estremamente prolifico, tra poesie, romanzi, saggi letterari, ma anche moltissimi articoli di giornale che ne esprimono il profondo valore civile. Tra le sue opere ricordiamo: Le piccole vacanze (1957), Fratelli d'Italia (1963), Certi romanzi (1964), La maleducazione teatrale (1966), Super-Eliogabalo (1969) e la raccolta di poesie Matinée (1983).


[La foto di Alberto Arbasino è stata scattata nel 1964 dalla fotografa e poetessa Giulia Niccolai]