Amos Oz, Giuda

Un romanzo sul tradimento

Incontriamo Shemuel, il protagonista del romanzo di Amoz Oz, Giuda (Feltrinelli, traduzione di Elena Loewenthal), in un momento di crisi profonda: è stato lasciato dalla ragazza, il  padre non può più pagare i suoi studi universitari. Il giovane sta andando via da Gerusalemme quando vede un annuncio: si cerca uno studente che faccia compagnia a un vecchio signore, si forniscono vitto alloggio e un piccolo compenso. Shemuel risponde all’annuncio e di ritrova a vivere con il coltissimo Gershom Wald e con Atalia, una misteriosa quarantacinquenne piena di fascino. Siamo nei mesi  tra il 1959 e il 1960 e oltre a interrogarsi sui coinquilini, Shemuel si arrovella sulla figura di Giuda, su cui voleva scrivere la sua tesi di laurea. Il tradimento, o meglio, il presunto tradimento è uno dei  temi centrali del libro, che mostra lati inediti della figura del traditore nel passato e nel presente. Uno splendido romanzo di cui Amos Oz ha discusso con Fabio Fazio nel programma Che tempo che fa, affrontando anche il tema del fanatismo.

Era un ragazzo corpulento, barbuto, sui venticinque anni, timido, sensibile, socialista, asmatico, propenso tanto all’entusiasmo quanto alla precoce delusione. Aveva spalle massicce, collo taurino e mani tozze, spesse e corte come se a ogni dito mancasse una falange. Da ogni poro del volto e del collo di Schemuel Asch spuntava una barba ispida che ricordava la lana d'acciaio. Questa barba proseguiva sulla faccia fino a congiungersi con la testa di capelli setolosi e riccioluti e con il folto pelo sul petto.

 

Amos Oz (pseudonimo di Amos Klausner) nasce a Gerusalemme il 4 maggio 1939. Studia all’università ebraica di Gerusalemme e a Oxford. Partecipa attivamente al dibattito politico per una risoluzione del conflitto israeliano-palestinese, cui dedica i saggi In terra di Israele (1983) e Contro il fanatismo (2004), oltre che numerosi interventi sulla stampa internazionale. Nei suoi numerosi romanzi riflette i conflitti aperti nella società israeliana e la difficile convivenza delle due culture, europea e araba, in una visione ironica, priva di ottimismo: Michael mio (1968), Un giusto riposo (1982), La scatola nera (1987), Conoscere una donna (1989), Lo stesso mare (1999), Vita e morte in rima (2007). Nel 2002 ha pubblicato l’autobiografia Una storia d’amore e di tenebra. È anche autore di libri per ragazzi (Soumchi, 1978; Una pantera in cantina, 1995) e della favola D’un tratto nel folto del bosco (2005). Pacifista militante, nel 1992 lo scrittore israeliano è stato insignito del premio per la Pace dell’Associazione dei librai tedeschi. Nel 2007 ha ottenuto il premio Principe de Asturias per la Letteratura. Del 2007 Non dire notte (Feltrinelli), del 2008 La vita fa rima con la morte (Feltrinelli), poi Una pace perfetta (2009 Feltrinelli), Scene dalla vita di un villaggio (2010 Feltrinelli), Il monte del Cattivo Consiglio (2011 Feltrinelli), la raccolta di racconti Tra amici (Feltrinelli 2012). Del 2013 Gli ebrei e le parole. Alle radici dell'identità ebraica scritto con la storica Fania Oz-Salzberger (Feltrinelli), del 2014 Giuda (Feltrinelli). Oz muore il 28 dicembre 2018 a Tel Aviv.

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