Andrea Pazienza, una generazione a fumetti
Dagli esordi a Gli ultimi giorni di Pompeo
Andrea Pazienza è stato definito il "Mozart del fumetto". Le sue tavole "capolavori di letteratura disegnata". Non solo un artista, ma un grande autore in grado di raccontare in presa diretta la sua generazione piena di contraddizioni. Dagli anni di piombo del 1977, alla società effimera degli anni '80, le sue opere vengono pubblicate in un periodo storico molto conflittuale per l’Italia. In questa lunga intervista a Il tempo e la storia, Marco Peroni racconta Andrea Pazienza con particolare riferimento alle opere del decennio 1977-1988.
Mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa - Andrea Pazienza, Le straordinarie avventure di Pentothal)
Andrea Pazienza esordisce nel 1982 con Le straordinarie avventure di Pentothal, ha 21 anni ed è uno studente del Dams di Bologna, una delle città simbolo del Movimento di controcultura giovanile di quegli anni. Nel 1980 sul mensile Frigidaire, Pazienza crea il personaggio Zanardi, un liceale violento e senza ambizioni, protagonista di perfide avventure con gli amici Petrilli e Colasanti. Andrea Pazienza, realizza anche le indimenticabili serie Paz e Pert, dove il presidente della Repubblica Sandro Pertini è ritratto nelle vesti di un vecchio partigiano sempre in azione, affiancato dal goffo aiutante Pazienza. Con l'opera Gli ultimi giorni di Pompeo (1987), quasi un diario personale dei suoi momenti bui ma che riguarda il disagio di una generazione, si chiude l'iperattività di Pazienza, morto per overdose nel 1988, a soli trentadue anni.