Antonio Pennacchi, Il delitto di Agora, La nuvola rossa
Un duplice omicidio e la ricerca della verità
Un caso di cronaca nera avvenuto nel 1996, una coppia di giovani fidanzati trovati uccisi in casa di lui con un numero impressionante di coltellate, è al centro del romanzo di Antonio Pennacchi, Il delitto di Agora, pubblicato da Mondadori. Pennacchi è tornato sul suo libro del 1998, Una nuvola rossa (espressione che si riferisce al raptus assassino e che è rimasta come sottotitolo), e lo ha riscritto, cambiando il finale, ma mantenendo come bussola “l’angosciosa suggestione dell’inconoscibilità del reale”. Lavora soprattutto sui verbali della polizia Pennacchi, affascinato dal loro linguaggio burocratico e impersonale, e sulla scorta di questi s’inoltra sulla scena del duplice omicidio, ricostruisce i movimenti di Emanuele e Loredana, la loro rete di amicizie e inimicizie, la ridda di testimonianze contrastanti raccolte nei giorni successivi. Dal groviglio di possibili moventi di amici, parenti e conoscenti delle vittime (droga, gelosia, torbidi segreti, soldi, vendetta), il narratore si allontana per raccontarci le origini dei luoghi e le leggende a questi legati, per introdurre le figure del Penalista e dello psicoanalista con cui si confronta, per contestare ogni verità data per acquisita: il giallo, per quanto minuziosamente ricostruito, è solo il punto di partenza per una scrittura che vive della sua meravigliosa attitudine alla divagazione filosofico-esistenzial-letteraria.
Antonio Pennacchi (Latina 1950), operaio fino a cinquant’anni, ha pubblicato per Mondadori i romanzi Mammut, Canale Mussolini (Parte prima, premio Strega, e Parte seconda), e i racconti di Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni (2006).La gente non cerca la verità, cerca quello che le piace. Io non so che dire. Le voci di popolo non mi convincono. Però m'affascinano. Poi non so.