Clara Sereni, Via Ripetta 155

Il nostro '68

Nessuno si pensava da solo: raccontando gli anni tra il 1968 e il 1977, in Via Ripetta 155 (Giunti), Clara Sereni insiste sulla dimensione del “noi”: “la nostalgia è sempre soltanto per quel ‘noi’, spentosi via via e divenuto ora isolamento, ognun per sé e nessun Dio per tutti”. L’appartamento al centro di Roma in cui Clara va a vivere a ventidue anni diventa polo di attrazione per i suoi amici, è “la casa di tutto il gruppo”. Il  libro ricostruisce il clima dell’epoca: tanta musica popolare (“cantavo, con un piacere del corpo che ancora mi manca”), tanto cinema (“un numero stratosferico di film”), tanta politica (“nessuno ci avrebbe regalato niente senza una lotta di tutti”), tanta distanza dai propri genitori  (“mio padre usava con me cultura e politica come muraglia e arma contundente”), tanto desiderio di indipendenza (“fra il lavoro per mangiare e quello per la casa, la sera crollavo”), tanta capacità di adattamento (“non mi importava del freddo, non mi importava della fame”), tanto sesso un po’ casuale (“tutti andavamo a letto con tutti, cercando affetto o amore o un antidoto alla solitudine o forse una briciola di potere”). Particolare attenzione viene rivolta da Sereni al ruolo delle donne e alla mancata parità che si realizzò nel Sessantotto e dintorni. Il libro descrive un progressivo incupimento dell’atmosfera: si passa dalle grandi speranze del ’68 alle manifestazioni che finiscono in pestaggi nel  ’77. Una storia personale che è anche un prezioso contributo alla memoria collettiva di questo paese. Ne abbiamo parlato con l’autrice.

La causa prima fu che sono snob. La casa mia la volevo proprio lì, nella porzione di Roma compresa fra Campo de' Fiori e piazza del Popolo, delimitata da un Tevere cui non prestavo molta attenzione ma lungo i muraglioni c'erano gli alberi come in via Nomentana dove sono nata, e il fiume era comunque un punto di riferimento.

Clara Sereni nasce a Roma il 28 agosto 1946 e dal 1991 vive a  Perugia. Impegnata nel mondo del volontariato, è stata per oltre un decennio presidente della Fondazione "La Città del Sole" – Onlus, che costruisce progetti di vita per persone con disabilità psichica e mentale. Ha pubblicato: Sigma Epsilon (1974), Casalinghitudine (1987), Manicomio primavera (1989), Il gioco dei regni (1993), Eppure (1995), Taccuino di un'ultimista (1998), Passami il sale (2002), Le Merendanze (2004), Il lupo mercante (2007) e Una storia chiusa (2012). Ha curato anche le raccolte di testimonianze intorno al tema della disabilità e della diversità: Mi riguarda (1994), Si può! (1996) e Amore caro (2009). Ha diretto per l'editore Ali&no la collana "le farfalle". È morta in Svizzera il 25 luglio 2018. 

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