Clara Usón, La figlia

Il massacro di Srebrenica e il generale che lo guida

Clara Usón viene colpita dalla storia, letta sul Time, di Ana Mladić, la figlia del generale Ratko, suicida a ventitré anni. Dopo un lavoro di documentazione lungo e accurato, Usón si dedica a ricostruire la storia degli ultimi momenti di vita di Ana, promettente studentessa di medicina. Accanto alla tragedia di una giovane donna che non riesce a convivere con la scoperta dei crimini paterni, c’è quella di un’intero popolo, quello dei Balcani, abbandonato a se stesso dall’Europa. La figlia è un libro intriso di passione civile, di moniti affinché non si volti la faccia di fronte alla violenza contro civili inermi. Nel luglio del 1995, sconvolto dal suicidio della figlia che amava moltissimo, Mladic compì il massacro di Srebrenica: a conferma dell’intreccio tra storia privata e storia collettiva. In Italia per Letterature 2013, Clara Usón ci racconta l’origine del suo romanzo e il metodo con cui l’ha scritto.

Clara Usón vive a Barcellona. Ha studiato legge e ha lavorato come avvocato per diciotto anni. Nel 1988 vince il premio Lumen con il suo primo romanzo Noches de San Juan. Nel 2001 pubblica il romanzo Primer vuelo, seguito da El viaje de las palabras (2003), Perseguidoras (2007) e Corazon de Napalm, che vince il Premio Biblioteca Breve nel 2009. Il suo ultimo romanzo La figlia (Sellerio 2013), si è aggiudicato il premio Ciutat de Barcelona il Premio della Critica 2012, assegnato ogni anno dalla critica letteraria spagnola al miglior romanzo scritto in spagnolo in tutto il mondo.