Consigli d'autore: Vittorio Sermonti
I libri del cuore
Perché si scrive, perché si legge, può esistere un "libro del cuore"? Prova a rispondere a queste domande fondamentali Vittorio Sermonti, secondo il quale il libro più importante è la Bibbia. Ma è Pastorale Americana di Philip Roth il testo che ha segnato maggiormente Sermonti.
Avrei mille ragioni per invidiare gli elefanti. Non perché essi non scrivono. Ma perché non leggono. La lettura realizza la scrittura, che se non ci fosse chi la legge, morirebbe.
Vittorio Sermonti (1929-2016) è stato uno scrittore, traduttore, regista televisivo e di teatro, attore, giornalista e docente all'Accademia nazionale d'arte drammatica italiano. Ha pubblicato, fra l’altro, tre romanzi (La bambina Europa, Sansoni 1954; Giorni travestiti da giorni, Feltrinelli 1960; Novella storica su come Pierrot Badini sparasse le sue ultime cartucce, Garzanti 1968); un libro di racconti praghesi (Il tempo fra cane e lupo, Bompiani 1980); un saggio-epopea sui Mondiali di calcio del 1982 (Dov’è la vittoria?, Bompiani 1983-2004); tre volumi danteschi in forma di racconto critico (L’Inferno di Dante, Rizzoli 1988; Il Purgatorio di Dante, 1990; Il Paradiso di Dante, 1993: i primi due con la supervisione di Gianfranco Contini; il terzo con la revisione di Cesare Segre), un libro di versi (Ho bevuto e visto il ragno, cento pezzi facili, Il Saggiatore, 1999). Nel bicentenario leopardiano ha scritto un libretto d’opera per Giorgio Battistelli (Giacomo mio, salviamoci! Macerata 1988); nel centenario verdiano 14 racconti estratti dalle partiture di altrettante opere verdiane (Sempreverdi, Rizzoli 2002). Nel 2007 ha pubblicato per Rizzoli la traduzione dell’Eneide di Virgilio. Nell’agosto 2009 ha pubblicato, sempre per Rizzoli, un volume di saggistica varia e stravagante: Il vizio di leggere. Nel 2014 è uscita, ancora per Rizzoli, la sua traduzione de Le Metamorfosi di Ovidio. Vittorio Sermonti stato membro dell'Accademia nazionale virgiliana di Mantova, membro d'onore della « Dante Alighieri » di Parigi, membro dell'Aspen Institute Italia e cittadino onorario di Ravenna.