Dario Fo e il Premio Nobel

9 ottobre 1997

Il 9 ottobre del 1997 il drammaturgo e attore Dario Fo riceve a Stoccolma dalle mani del re Gustavo di Svezia il Premio Nobel per la letteratura, assegnatogli con la seguente motivazione: "Perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi". Alla premiazione seguì la rituale cena al Municipio, alle 19 in punto. I Nobel erano seduti nella grande tavolata centrale con 99 coperti.

A me avevano assegnato un posto accanto alla principessa Cristina, sorella del re, appassionata di archeologia, con la quale mi fu facile trovare un feeling. Alla mia sinistra, la principessa Vittoria, che i media dicevano colpita da anoressia; in verità mi sembrava tutt’altro che inappetente… si era gettata con voracità sulle portate, tanto che le offrii la metà del mio risotto e lei lo accettò. Finita la cena, i Nobel erano invitati a brindare con il re e la regina, uno alla volta, mentre gli altri commensali si davano alle danze in un apposito grande salone. Franca ed io pensavamo che fosse un saluto e via. Con nostra sorpresa invece, tanto il re che la regina ci trattennero, vollero sapere del nostro lavoro e dell’Italia, accennando perfino alla situazione politica di quel tempo. Il dialogo durò più del previsto. Lasciandoci, ci ripromettemmo di vederci ancora. Quindi ci ritirammo in disparte attendendo, come vuole il rituale, che tutti i Nobel e le loro consorti ultimassero l’incontro, giacché allontanarsi non si poteva e oltretutto le uscite erano bloccate dal servizio di sicurezza.

La serata, racconta ancora Fo, si concluse con il secco richiamo all'ordine della moglie: "Come arriviamo a casa, ti ammollo un sonnifero che ti farà dormire per almeno un paio di giorni. Cammina, che la festa è finalmente terminata." Il filmato, tratto dagli archivi della Rai, propone le immagini della consegna del premio, seguite da un'intervista del giornalista Vincenzo Mollica, alle cui domande Fo risponde interamente in grammelot.

Dario Fo nasce a Sangiano, in provincia di Varese, il 24 marzo 1926 da una famiglia antifascista. A Milano frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, poi si dedica al teatro. Ha lavorato per il cinema, per la televisione; ha dipinto e scritto di arte; ha all’attivo parecchi romanzi e saggi oltre a ai testi teatrali. Nel 1959 fonda una compagnia teatrale con la moglie Franca Rame. Alla stagione teatrale 1969-1970 appartiene Mistero buffo, la sua opera più famosa. Nel 1997 riceve il Premio Nobel per la Letteratura, ‘per avere emulato i giullari del Medio Evo, flagellando l’autorità e sostenendo la dignità degli oppressi’. Muore a Milano il 13 ottobre 2016.