Davico Bonino: Calvino mi ha fatto piangere

Italo Calvino mentore di Davico Bonino

Ho avuto uno sfacciato colpo di fortuna: scrissi sulla trilogia di Calvino. Calvino lo lesse, telefonò a Vicari e chiese: 'Ma chi è questo che ha scritto sulla mia trilogia?


Lo racconta il critico letterario Davico Bonino in quest'intervista nella quale si definisce uno scrivano, un artigiano. Davico Bonino rivela che quando iniziò a occuparsi di letteratura, scrisse una recensione alla trilogia di Italo Calvino, I nostri antenati. Calvino lo chiamò e lo invitò a incontrarlo in casa editrice. Bonino racconta che era terrorizzato ed emozionato all'idea di entrare nella casa editrice. Calvino gli propose di succedergli come ufficio stampa della casa editrice. "Fu un pedagogo durissimo", racconta. Calvino era nemico degli aggettivi e molto esigente. E ci fu una volta, in cui Calvino lo fece persino piangere.

Italo Calvino nasce a Santiago de Las Vegas de La Habana il 15 ottobre 1923, figlio di due scienziati (il padre è agronomo, la madre biologa). Si trasferisce in Italia con la famiglia e frequenta le scuole a Sanremo. Terminato il liceo si iscrive ad Agraria, ma interrompe l'Università per evitare l'arruolamento forzato e dopo l'8 settembre si unisce alle brigate partigiane nella Brigata Garibaldi. Nel 1944 entra nel Pci e alla fine della guerra ne diventa militante attivo. Si laurea alla facoltà di lettere di Torino e nel frattempo inizia a collaborare a riviste (tra cui il Politecnico di Vittorini) e quotidiani. Entra a lavorare all'Einaudi e nel 1950 viene assunto definitivamente come redattore. Iniziano i questi anni le prime uscite dei suoi romanzi, tutti accolti con grande stima dalla critica internazionale. Nel 1964 sposa all'Avana Esther Judith Singer e l'anno successivo nasce la figlia Giovanna. Nel 1966 si trasferisce a Parigi con la famiglia. Inizia a collaborare con il Corriere della Sera, quindi con La Repubblica su cui scrive fino al 1984.  Nel 1980 una raccolta dei suoi saggi viene pubblicata con il titolo di Una Pietra Sopra e nello stesso anno si trasferisce a Roma. Nel 1983 pubblica Palomar, una serie di racconti ricchi di “disillusa amarezza” e l’anno dopo presso Garzanti, pubblica Collezione di Sabbia. Nel 1985 invitato a tenere una serie di lezioni a Cambridge alla Haward University, prepara Lezioni Americane che verranno pubblicate postume nel 1988. Colpito il 6 settembre da ictus, muore a Castiglione di Pescaia nella notte fra il 18 e il 19. Tra i suoi libri più letti: Il visconte dimezzatoIl barone rampanteIl cavaliere inesistenteLe città invisibiliSe una notte d'inverno un viaggiatore.