L'autobiografia di Elias Canetti

Con una testimonianza di Canetti su Karl Kraus

Aldo Grasso in studio introduce la testimonianza di Roberto Calasso sull'autobiografia dello scrittore bulgaro Elias Canetti, Premio Nobel per la letteratura nel 1981. Segue un'intervista allo stesso Canetti che racconta il suo periodo viennese e alcuni incontri come quelli con Karl Kraus, Hermann Broch o Robert Musil.

Canetti ha scritto una lunga autobiografia, La lingua salvata, che va dall'infanzia al 1937 circa. In questa autobiografia Canetti descrive i ricordi della sua giovinezza, gli incontri memorabili con le persone che sono state per lui determinanti, gli sfondi delle città in cui è vissuto: tutto vibra di attenzione e di passione. Questa autobiografia ha avuto come il compito di lenire quel travagliato, ossessivo lavoro di Massa e potere che per tanti anni lo ha accompagnato.

 
Elias Canetti nasce a Ruse in Bulgaria il 25 luglio 1905 in una famiglia di ebrei sefarditi. Ha come lingue materne l'antico spagnolo e il bulgaro. Nel 1911 si stabilisce a Manchester con la famiglia e lì impara l'inglese. Dopo la morte improvvisa del padre, nel 1912, si lega molto alla madre. A Vienna (1913) e poi a Zurigo (1916) impara il tedesco, che poi usa nei suoi libri. Nel 1921 è a Francoforte e nel 1924 a Vienna studia chimica e si laurea in questa materia. Del 1932 è la commedia Nozze; del 1935 il suo primo romanzo L'accecamento (che nell'edizione italiana del 1967 prende il titolo Auto da fè). Nel 1938 lascia Vienna e si stabilisce a Londra. Qui inizia a lavorare a Massa e potere che lo impegna per vent'anni e il cui primo (e unico) volume esce nel 1960. Il 1952 è l'anno di due commedie, Commedia della vanità e Le vite a scadenza. Gli anni successivi vedono un ritorno alla critica e alla letteratura. Escono, tra gli altri, i saggi Potere e sopravvivenza (1972), La coscienza delle parole (1975), Il Cuore segreto dell'orologio (1987), La tortura delle mosche (1992). Scrive poi la sua autobiografia: La lingua salvata (1977), La fiaccola nell'orecchio (1980, edita in italiano con il titolo Il frutto del fuoco) e Il gioco degli occhi (1985). Nel 1981 Canetti riceve il Premio Nobel per la letteratura. Muore a  Zurigo il 14 agosto 1994.