Eugenio Montale ricorda Italo Svevo

Da Rai Teche un prezioso filmato del 1961

In questo filmato del 1961 in occasione di una mostra a Trieste dedicata alla produzione letteraria di Italo Svevo nel centenario della nascita, il grande poeta Eugenio Montale (premio Nobel per la letteratura nel 1975) esprime il suo apprezzamento per lo scrittore triestino a cui ha dedicato un saggio, Omaggio a Italo Svevo (1925):

Né si può tacere, e sia detto a proposito di tutti i libri di Svevo, di quella ch'è anzi una sua caratteristica essenziale del suo ardore di verità umana, del suo desiderio continuo di sondare, ben al di là delle parvenze fenomeniche dell'essere, in quella zona sotterranea e oscura della coscienza dove vacillano e si oscurano le evidenze più accertate. Tale il significato di Svevo, che precorre per ciò – quasi solo da noi – alcune delle tendenze più note dell'arte europea contemporanea

Italo Svevo (Trieste 1861 - Motta di Livenza 1928), il cui vero nome era Aaron Ettore Schmitz, nel 1880 entra come impiegato nella filiale triestina di una banca viennese e da questa esperienza di lavoro trae ispirazione per il suo primo romanzo Una vita, del 1892, ignorato dalla critica del tempo. Non diversa sorte tocca al secondo romanzo Senilità del 1898, anch’esso autobiografico, ed in seguito alla delusione, l’autore decide di abbandonare la letteratura, per dedicarsi all’attività commerciale. Solo dopo la fine della guerra, nel 1919, inizia a scrivere La coscienza di Zeno, pubblicato nel 1923, che finalmente ha successo.

Eugenio Montale è stato uno tra i massimi poeti italiani. Genovese, autodidatta, nel 1925 pubblica la sua raccolta di liriche Ossi di seppia. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale si iiscrive al Partito d'Azione e inizia un'intensa attività giornalistica per il Corriere della Sera. Nel 1967 viene nominato senatore a vita. Nel 1975 arriva il riconoscimento più importante: il Premio Nobel per la Letteratura. Dice di sé Montale: “Le mie poesie sono funghi nati spontaneamente in un bosco”. Oltre a Ossi di Seppia, scrive Le Occasioni e La bufera e altro.