Francesco Abate, Torpedone trapiantati

Un romanzo sulla vita dopo il trapianto

Per costringere Francesco a partecipare alla gita dell’Associazione sarda Trapiantati, i suoi amici non esitano a minacciarlo. Torpedone trapiantati di Francesco Abate, pubblicato da Einaudi, è la dimostrazione che si può parlare di un argomento serissimo con risvolti drammatici come il trapianto di organi con un registro comico, raggiungendo livelli di grande efficacia comunicativa. Abate racconta una gita turistica in varie località della Sardegna a cui partecipano le persone che hanno subito un trapianto, alcuni loro parenti (in particolare sua madre) e alcuni amici (in particolare l’amica di sua madre, che come lei parte carica di cibi cucinati): tra incursioni in ospedale per prelevare chi è ricoverato, scherzi goliardici, pranzi, soste programmate e non, il libro parla di quello che significa poter godere di un supplemento di vita grazie alla generosità di chi non c’è più, del proprio dialogo immaginario con la donatrice di fegato, di cosa comporta per una famiglia stare vicino a una persona gravemente malata e di chi si ritrova solo ad affrontare i ricoveri. Un inno alla vita privo di qualsiasi retorica, un’iniezione di ottimismo, ma anche una riflessione sul valore terapeutico della scrittura: un romanzo che aiuta i suoi lettori a mettere a fuoco i loro veri obiettivi.

Che gli altri mi facessero causa per averli resi personaggi delle mie storie mi preoccupava poco di più della questione che non sarebbero venuti al mio funerale. Ma se la minaccia arrivava anche da Piludu, sempre in cerca di soldi - tanto più adesso che si stava rifacendo i denti mangiati dalla droga, - non potevo prenderla sotto gamba. Non meno della scadenza a dieci anni della mia carriera terrena.


Francesco Abate è nato a Cagliari il 17 maggio 1964. Ha scritto: Mister Dabolina (Castelvecchi, 1998), Il cattivo cronista (Il Maestrale, 2003), Ultima di campionato (Il Maestrale, 2004/ Frassinelli 2006), Getsemani (Frassinelli, 2006) e I ragazzi di città (Il Maestrale, 2007). Con Einaudi ha pubblicato Mi fido di te (Stile libero 2007), scritto a quattro mani con Massimo Carlotto, Così si dice (2008), Chiedo scusa (con Saverio Mastrofranco, 2010), Un posto anche per me (2013), Mia madre e altre catastrofi (2016) e Torpedone trapiantati (2018). È fra gli autori dell'antologia benefica Sei per la Sardegna (2014, con Alessandro De Roma, Marcello Fois, Salvatore Mannuzzu, Michela Murgia e Paola Soriga).