François Mauriac: il potere e la fede (II)
Un ritratto in due puntate
Attraverso fotografie e filmati d’epoca si conclude la trattazione sulla figura di François Mauriac. Dopo aver ottenuto il Premio Nobel nel 1952, Mauriac prosegue la sua attività, sia attraverso opere letterarie e teatrali, sia nel giornalismo. In questa sede inizia ad esprimere il suo appoggio alla politica di De Gaulle, cosa che gli procurerà numerose critiche da parte degli intellettuali del tempo. Una testimonianza del figlio, Claude Mauriac, spiega come lo scrittore sentisse il bisogno di un "padre politico" da ammirare senza riserve: De Gaulle aveva restaurato in Francia la nozione di Stato, ma non sarebbe mai diventato un dittatore. Lo spirito liberale di Mauriac si ritrova anche negli ultimi scritti, nei quali egli enuncia una valutazione non negativa del maggio francese e delle contestazioni studentesche.
Certo non mi stupisco, non mi sdegno quei ragazzi reagiscono nel loro ingresso nella vita con la preoccupazione dominante di un avvenire senza sbocco. Io sono nonostante tutto con loro, ci sono dei casi in cui non è più questione di ciò che è legale
François Mauriac nasce a Bordeaux l'11 ottobre 1885. Membro del seggio 22 dell'Académie française dal 1933 al 1971, istituzione che gli assegna nel 1926 il Grand Prix du Roman; collabora con il quotidiano Le Figaro e viene decorato con la Legion d'onore. Nel 1952 vince il Premio Nobel per la letteratura. Muore a Parigi il 1º settembre 1970.