Franz Kafka secondo Giorgio Manganelli e Franco Fortini

Il fenomeno Kafka: vitalità e distruzione

Lo scrittore Giorgio Manganelli e il poeta Franco Fortini in due preziose interviste dell'archivio Rai degli anni Settanta raccontano il grande autore boemo. Manganelli esamina il "fenomeno Kafka": "una presenza deforme che continua ad agire e ipnotizzare il pubblico con la sua straordinaria maniera di fare letteratura". Lo definisce anche labirintico, astratto, duro e arcaico. Ritiene che la difficoltà di interpretazione dello scrittore boemo risieda nella sproporzione tra la dimensione eroico-tragica della sua scrittura, contrapposta alla povertà e sordidezza del quotidiano. Fortini invece, partendo dalla giovinezza dello scrittore e dalle testimonianze fornite dalle lettere e dai diari, individua in Kafka una forte vitalità accompagnata da una ricerca della distruzione. Lo scrittore boemo è - a suo parere - un eroe dei nostri tempi in cui s'incarnano angoscia e orrore istituzionalizzato:

vedere nell'opera di Kafka un anticipo dei tempi che sono venuti dopo è un errore, una banalità. Kafka è l'angoscia, anche se non è solo l'angoscia; il nostro tempo è quello dell'orrore istituzionalizzato. I conti non sono chiusi e dovviamo accettare quei meravigliosi frammenti di realtà che lui ci offre.

Franz Kafka nasce a Praga il 3 luglio 1883. Figlio di un agiato commerciante ebreo, ha col padre un rapporto tormentoso. Il fidanzamento con Felice Bauer, interrotto, ripreso, poi definitivamente sciolto, la relazione con Dora Dymant, con cui convive dal 1923, testimoniano la ricerca di una stabilità sentimentale che non raggiunge mai. Studia Giurisprudenza, si laurea nel 1906 e si impiega in una compagnia di assicurazioni. Malato di tubercolosi, soggiorna per cure a Riva del Garda (1910-12), poi a Merano (1920) e, da ultimo, nel sanatorio di Kierling, presso Vienna, dove muore il 3 giugno 1924. Nel 1913 esordisce con la racconta di prose, Meditazione. Nel 1916 pubblica il suo racconto più celebre La metamorfosi. Il 1916 è l'anno di La condanna, seguono poi Nella colonia penale (1919), Il medico di campagna (1919), La costruzione della muraglia cinese e tre romanzi incompiuti: America (1924), Il processo (1924) e Il castello (1926).