Ginevra Bompiani: il piacere del libro

Ritratto di un'editrice

Nell’editoria Ginevra Bompiani è entrata giovanissima. Figlia d’arte (suo padre era Valentino Bompiani), proprio nella casa editrice paterna muove i primi passi e impara il mestiere. Torna a occuparsi di pubblicazioni quando fonda a Roma con amici Nottetempo. In quest’intervista parla del suo libro ideale, curato non solo nei contenuti, ma anche nell’aspetto esteriore, dal formato piccolo e comodo. Mentre Valentino Bompiani è sempre stato un editore attento al mercato (diceva, ci vogliono due Cronin per uno Steinbeck), Ginevra crede di più nel gusto personale (e semmai pubblica due Steinbeck per ogni Cronin). Nell’epoca dell’e-book il libro cartaceo può resistere in virtù della sua gradevolezza: questa la sua convinzione.

Io avevo in mente da qualche anno un'idea di libro che poi è quella che abbiamo realizzato a Nottetempo che nasceva da un'immedesimazione naturale con il lettore: mettersi nella pelle del lettore e dirsi, com'è che leggo? 

Ginevra Bompiani è nata a Milano. Ha trascorso diversi anni a Parigi e a Londra per poi trasferirsi a Roma e nei dintorni di Siena, anche per insegnare per una ventina d'anni letterature comparate all'Università di Siena. Tra i suoi libri: Le specie del sonno (1975), Spazio narrante (1978), Mondanità (1980), L'incantato (1987, Premio selezione Rapallo-Carige), L'attesa (1988). E, per ragazzi, le fiabe Via terra (1998) e L'amorosa avventura di una pelliccia e di un'armatura (2000). Come traduttrice ha lavorato su opere di Antonin Artaud, Louis-Ferdinand Céline, Gilles Deleuze.