I Cigni selvatici di William Butler Yeats
Un commento di Claudio Gorlier
Nel filmato, tratto da un programma del 1969, Claudio Gorlier commenta la poesia I cigni selvatici del poeta, scrittore e drammaturgo irlandese William Butler Yeats. Si tratta di un componimento gremito di significati simbolici, espliciti o impliciti, in cui Yeats offre una visione della realtà che evita le concessioni sentimentali e il gusto per il descrittivismo naturale, caratteristico dei romantici, e che possiede grande robustezza interna e una nitidezza e un ritmo sicuramente unici. Il filmato si conclude con la lettura della poesia.
Gli alberi sono nella loro autunnale bellezza,
i sentieri del bosco sono asciutti,
nel crepuscolo d'ottobre l'acqua
riflette un cielo immobile;
sull'acqua colma fra le pietre, stanno
cinquantanove cigni.
Già diciannove autunni mi raggiunsero
da quando li contai la prima volta;
li vidi, prima che finissi il conto,
tutti di colpo sollevarsi
e sperdersi rotando in grandi cerchi interrotti
sulle ali rumorose.
Ho ammirato quelle creature splendenti
e ora è triste il mio cuore.
Tutto è cambiato da quando io, ascoltando
la prima volta, su questa riva, al crepuscolo,
lo scampanare delle loro ali sopra il mio capo,
camminavo con passo più leggero.
Senza ancora saziarsi, amata e amante,
remano nelle fredde
correnti amiche, o scalano l'aria;
i loro cuori non sono invecchiati;
passione o conquista, dovunque vadano errando,
tuttora li accompagna.
Ma ora galleggiano sull'acqua immobile,
misteriosi, bellissimi.
Fra quali giunchi nidificheranno,
sulle sponde di quale lago o stagno
delizieranno occhi umani quando un giorno,
svegliandomi, mi accorgerò che son volati via?