Il XV Canto dell'Inferno illustrato da Borsellino e Tartaro

Dalla Biblioteca Vallicelliana di Roma

I professori Nino Borsellino e Achille Tartaro, all'interno della prestigiosa biblioteca Vallicelliana di Roma, commentano il Canto XV dell`Inferno. Questo canto centrale, secondo i commentatori, è dominato dall`incontro affettivo-intellettuale tra il discepolo Dante e il maestro Brunetto Latini e accoglie una serie di temi ricorrenti nel corso del poema. Ritorna il tema di Firenze, erede di Roma, e il compianto per una città in contrasto tra nobiltà e bestialità. E ritorna il mito della gloria come aspirazione degli animi magnanimi. I commentatori insistono su alcuni passaggi del dialogo tra i due: "... quando m'insegnavate come l'uom s'etterna..." dice Dante al maestro, e Brunetto raccomanda al discepolo: "...li mio Tesor, nel qual io vivo ancora...". Tutti i passi evidenziano che il rapporto tra i due è pervaso di valore ideologico e che è ancor viva la lezione civile e culturale del maestro nell'intelletto e nel cuore del discepolo.

"Se fosse tutto pieno il mio dimando",
rispuos’io lui, "voi non sareste ancora
de l’umana natura posto in bando; 

ché ’n la mente m’è fitta, e or m’accora,
la cara e buona imagine paterna
di voi quando nel mondo ad ora ad ora 

m’insegnavate come l’uom s’etterna:
e quant’io l’abbia in grado, mentr’io vivo
convien che ne la mia lingua si scerna. 

Ciò che narrate di mio corso scrivo,
e serbolo a chiosar con altro testo
a donna che saprà, s’a lei arrivo. 


Nino Borsellino nasce a Reggio di Calabria nel 1929. È stato professore di letteratura italiana presso l'Università di Roma La Sapienza, dove dal 1995 ha insegnato storia della critica letteraria.

Achille Tartaro nasce a Napoli il 18 febbraio 1936. Professore di letteratura italiana presso l'Università di Roma La Sapienza, si dedica principalmente allo studio della letteratura italiana del Trecento, di Dante Alighieri e di Giacomo Leopardi. Muore a Roma il 3 novembre 2008.