Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway

Alessandro Baricco sulla lotta al dolore

Alessandro Baricco parla di uno dei più celebri romanzi di Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare. Il vecchio pescatore Santiago, che da ottantaquattro giorni non riesce a pescare niente, prende il largo con la sua povera barchetta, quando finalmente abbocca ad uno dei suoi ami un pesce enorme. Tra l’uomo e la preda inizia una lotta terribile; il pesce reagisce fuggendo sott’acqua e trascinandosi dietro la barca, per tutto il giorno e per tutta la notte. Lo stile asciutto del romanzo potrebbe far pensare a una semplice storia di pesca, ma Baricco vi scorge qualcosa di più, soprattutto nella pagina, di cui dà lettura in studio, in cui il vecchio Santiago esprime il desiderio di vedere, anche solo per un momento, il terribile pesce contro il quale sta combattendo. Questa frase rimanda molti di noi all’esperienza di un certo tipo di dolore “invisibile”, cui è difficile anche dare un nome, come “il male di vivere”.

Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Nei primi quaranta giorni passati senza che prendesse neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli avevano detto che il vecchio ormai era decisamente e definitivamente salao, che è la peggior forma di sfortuna, e il ragazzo li aveva ubbiditi andando in un'altra barca che prese tre bei pesci nella prima settimana. Era triste per il ragazzo veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e scendeva sempre ad aiutarlo a trasportare o le lenze addugliate o la gaffa e la fiocina e la vela serrata all'albero. La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand'era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne.

Ernest Hemingway nasce a Oak Park in Illinois il 21 luglio 1899. Non ancora ventenne collabora con un giornale di Kansas City. Durante la prima guerra mondiale combatte sul fronte italiano ed è ferito, guadagnando la medaglia d'argento al valor militare. A Parigi dal 1921 al 1926, subisce l'influenza di Ezra Pound  e Gertrude Stein; i ricordi del soggiorno francese confluiscono nel romanzo postumo Festa mobile (1964). Fiesta esce nel 1926 e Addio alle armi nel 1929. Con Morte nel pomeriggio (1932), e Verdi colline d’Africa (1935) dà incremento a tutta la narrativa anglosassone di reportage. Nel 1938 pubblica I quarantanove racconti, nel 1937 esce  Avere e non avere, nel 1940 Per chi suona la campana. Vanno ricordati tra gli altri Di là dal fiume e tra gli alberi (1950) e Il vecchio e il mare con cui riceve il Premio Pulitzer nel 1953. Nel 1954 vince il Premio Nobel per la letteratura. Gravemente depresso, si suicida il 2 luglio 1961.