Il viaggio in Francia di Paul Verlaine
Edoardo Camurri per il programma Pagina 3
Edoardo Camurri, conduttore di Pagina 3, il programma mattutino di Radio Tre Rai, commenta nella consueta rassegna stampa la storia d'amore tra Paul Verlaine e Arthur Rimbaud in occasione della pubblicazione del volumetto Il Viaggio in Francia di un francese (Medusa editrice).
La bizzarra opera in prosa completa la conoscenza dell'opera poetica dell'autore dei Poèmes saturniens nel modo più efficace: il paradosso. Composta negli anni 80 dell’Ottocento, rimasta inedita nonostante qualche tentativo dell’autore di venderla per pagarsi i debiti, venne recuperata ed edita dapprima nel 1907 in una rarissima edizione in 16 copie, qui per la prima volta tradotta in italiano. Il libello argomenta metodicamente i luoghi classici della letteratura reazionaria del suo tempo. Verlaine si scaglia, con descrizioni perfette e taglienti come lame, contro l’illuminismo e la democrazia, contro l’uguaglianza e lo spirito laico, l’“immonda, abominevole” Rivoluzione e Napoleone, il protestantesimo e la profanazione lavorativa della domenica, in un elogio entusiasta delle sane tradizioni di una Francia agraria e feudale del buon tempo antico. Questo misterioso volumetto potrebbe sembrare frutto dei soprassalti interiori di un’anima sempre in fuga, ma la lucidità e la qualità della tessitura letteraria ci dicono qualcosa di più. Perché non pensare a una geniale parodia di se stesso? Così la mitica Francia cattolica “di una volta” non sarebbe che un altro se stesso, una delle sue possibili identità multiple. È questo strano libro un perfetto, vertiginoso esercizio nell’arte dell’invettiva, che raggiunge l’apoteosi nel capitolo finale contro i romanzieri “naturalisti”, dai Goncourt a Zola all’odiato Flaubert (pagine che valgono mille saggi consacranti). Qualunque ne sia l’interpretazione, il Viaggio in Francia è un capolavoro della penna in grado di rivaleggiare con molte delle sue poesie.
Una specie di dolcezza splendeva sorridente in quegli occhi crudeli azzurro-chiari e su quella bocca vigorosa, rossa, dalla piega amara - Paul Verlaine su Arthur Rimbaud