Jan Brokken, Bagliori a San Pietroburgo

Una guida letteraria

Jan Brokken è uno scrittore olandese innamorato della Russia e dei suoi artisti. Questo innamoramento comincia quando lui è ancora un ragazzo: nel 1975 visita San Pietroburgo, che allora si chiamava Leningrado, alla ricerca di ricordi di poeti, scrittori, musicisti. Bagliori a San Pietroburgo (tradotto da Claudia Cozzi e Claudia Di Palermo per Iperborea) è il racconto di un recente soggiorno  sulle tracce di Dostoevskij. Ci sono annotazioni di costume (la religione è tornata in auge, le chiese sono gremite; l’antico non ispira rispetto, i restauri sono fatti solo per i turisti) ma ci sono soprattutto itinerari e rimandi letterari (“tutto quello che accade qui si può abbinare a un verso di Puskin”). In quale altro posto esiste una strada in cui hanno vissuto scrittori come Dostoevskij, Gogol’ e Turgenev? Tra guida letteraria e itinerario onirico Bagliori a San Pietroburgo è adatto sia a chi voglia visitare la città, sia a chi preferisce viaggiare con la fantasia. Con Jan Brokken a Mantova abbiamo ripercorso le tappe del libro.

C'è un grande cambiamento tra la San Pietroburgo di oggi e la Leningrado del 1975. Nel 1975 non c'era traffico, era una città molto tranquilla, la gente prendeva i mezzi pubblici, i tram, gli autobus, non c'erano macchine private, solo pubbliche, e ora c'è moltissimo traffico, c'è moltissimo rumore, è diventata una città moderna. Nel 1975 Leningrado era molto più vicina alla vecchia San Pietroburgo - Jan Brokken

Jan Brokken (1949) ha esordito nella narrativa con De Provincie (1984), da cui è stato tratto un film. Ha poi scritto Nella casa del pianista (Iperborea 2011) sulla vita di Youri Egorov; Anime baltiche (Iperborea 2014), viaggio in un cruciale ma dimenticato pezzo d’Europa; Il giardino dei cosacchi (Iperborea 2016) su Dostoevskij in Siberia.