La Sicilia di De Roberto e Tomasi di Lampedusa

Dai Viceré al Gattopardo

I viceré di Federico De Roberto affronta il tema del Risorgimento, come Il gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Il primo libro parla dell'impossibilità di riscatto per i viceré che l'autore vede avari, vili, feroci. Lo sdegno contro di loro è la forza del romanzo. Il potere corrotto, la storia circolare, la nobiltà che ha uno strapotere sono temi ricorrenti in De Roberto. Per quanto riguarda Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa le vicende dell'uomo che comanda sono visti dal telescopio a distanza dal principe. La meditazione politica qui si fa poesia. I paesaggi siciliani di Palma di Montechiaro e di Catania costiutuiscono lo sfondo di questo filmato.

E vedi lo zio come fa onore alla famiglia? Quando c'erano i Viceré, i nostri erano Viceré; adesso che abbiamo il Parlamento, lo zio è deputato!..

Federico De Roberto nasce a Napoli nel 1861 da una nobile famiglia catanese. Ha una prima formazione scientifica alla quale affianca l’interesse per gli studi classici. Collabora a riviste e quotidiani e conosce Giovanni Verga e Luigi Capuana con cui stringe amicizia. A Milano viene introdotto da Verga nella cerchia degli Scapigliati. Comincia a raccogliere materiale per il suo romanzo più famoso, I Viceré (1894), in cui le vicende del risorgimento meridionale sono narrate attraverso la storia di una famiglia nobile. Autore di numerosi romanzi e raccolte di novelle e racconti, nel 1919 scrive una tragedia lirica, La Lupa, in collaborazione con Verga. Muore nel 1927 a Catania.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa nasce a Palermo nel 1896. Non termina gli studi di giurisprudenza. Nel 1911 viene chiamato alle armi, partecipa alla disfatta di Caporetto e viene fatto prigioniero dagli austriaci. Riesce a fuggire e torna a piedi in Italia. Viene dimesso dall'esercito con il grado di tenente e fa ritorno in Sicilia. Da qui alterna al riposo qualche viaggio, sempre in compagnia della madre: nel frattempo compie studi sulle letterature straniere. Nel 1932 sposa a Riga la studiosa di psicanalisi Alexandra Wolff Stomersee - detta Licy. Termina di scrivere Il Gattopardo nel 1956: all'inizio il romanzo non viene preso in considerazione da varie case editrici. Muore nel 1957 per un tumore ai polmoni. Il libro viene pubblicato postumo nel 1958, dopo che Elena Croce invia il romanzo a Giorgio Bassani.