La via del Tabacco di Caldwell secondo Emanuele Trevi

Il primo scrittore pop della tradizione americana

In questa intervista (che è anche una lezione di letterature comparate), Emanuele Trevi racconta La via del tabacco di Erskin Caldwell un romanzo che denuncia il sistema sociale americano ai tempi della crisi del Ventinove. La storia, ambientata in Georgia, ci presenta una famiglia di contadini, i Lester, che in seguito alla crisi del '29 cade in grande miseria anche a motivo del fatto che il capo famiglia Jeeter, invece di cercare lavoro come operaio, insiste a coltivare il suo pezzo di terra che non dà i frutti sperati. La testardaggine e l'ottusità dell'uomo, quindi, diventano la cifra stilistica del libro di Caldwell.

Caldwell crea delle immagini ripugnanti perché la miseria si insedia nei suoi eroi come una seconda natura: loro pensano di meritarsela, di non potere mai riscattare la propria vita. In questo senso sono come degli alcolizzati, dei tossici di povertà, povertà è il loro destino, una specie di ottundimento dell'intelligenza.

Erskine Caldwell nasce a White Oak, Georgia, nel 1903. Figlio di un ministro presbiteriano, ambienta nelle campagne degli stati del Sud, conosciute per esperienza diretta, i romanzi che gli danno la fama: La via del tabacco (Tobacco road, 1932), fortunatissimo anche nella versione teatrale, e Il piccolo campo (God’s little acre, 1933). In essi formula una violenta accusa contro il sistema sociale americano, descrivendo i drammi della miseria. Le opere seguenti sono costituite da molti racconti, riuniti, nel 1953, in un unico volume (Tutti i racconti di Erskine Caldwell, The complete short stories of E.C.), da numerosi romanzi che arricchiscono il ciclo del Sud, come Un luogo chiamato Estherville (A place called Estherville, 1949) o Miss Mama Aimée (1967), e da saggi di critica sociale; ma si tratta di variazioni su quei primi temi, circoscritti dal suo istinto di narratore-cronista di un’America in crisi. Tra le altre opere, Vento sul fienile (The weather shelter, 1969) e Pomeriggi americani (Afternoons in Mid-America, 1976).

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