La via del Tabacco di Caldwell secondo Emanuele Trevi
Il primo scrittore pop della tradizione americana
Caldwell crea delle immagini ripugnanti perché la miseria si insedia nei suoi eroi come una seconda natura: loro pensano di meritarsela, di non potere mai riscattare la propria vita. In questo senso sono come degli alcolizzati, dei tossici di povertà, povertà è il loro destino, una specie di ottundimento dell'intelligenza.
Erskine Caldwell nasce a White Oak, Georgia, nel 1903. Figlio di un ministro presbiteriano, ambienta nelle campagne degli stati del Sud, conosciute per esperienza diretta, i romanzi che gli danno la fama: La via del tabacco (Tobacco road, 1932), fortunatissimo anche nella versione teatrale, e Il piccolo campo (God’s little acre, 1933). In essi formula una violenta accusa contro il sistema sociale americano, descrivendo i drammi della miseria. Le opere seguenti sono costituite da molti racconti, riuniti, nel 1953, in un unico volume (Tutti i racconti di Erskine Caldwell, The complete short stories of E.C.), da numerosi romanzi che arricchiscono il ciclo del Sud, come Un luogo chiamato Estherville (A place called Estherville, 1949) o Miss Mama Aimée (1967), e da saggi di critica sociale; ma si tratta di variazioni su quei primi temi, circoscritti dal suo istinto di narratore-cronista di un’America in crisi. Tra le altre opere, Vento sul fienile (The weather shelter, 1969) e Pomeriggi americani (Afternoons in Mid-America, 1976).