Luca Briasco: Addio alle armi di Ernest Hemingway

Una visione antiretorica di guerra e amore

Addio alle armi (A Farewell to Arms) di Ernest Hemingway esce nel 1929. Hemingway negli ultimi mesi della prima guerra mondiale presta servizio come conducente di ambulanze nella Croce Rossa Americana, viene ferito e ha una relazione con una infermiera americana. Il libro racconta una storia di amore e di guerra che si svolge in Italia prima, durante e dopo la battaglia di Caporetto. È considerato insieme a Niente di nuovo sul fronte occidentale di Eric Maria Remarque uno dei grandi romanzi della prima guerra mondiale. La tesi di Luca Briasco è che Addio alle armi “non è tanto un libro sulla guerra ma un libro sull’impossibiltà di raccontare la guerra e questa impossibilità si estende anche alla relazione amorosa”. Il titolo del libro contiene un doppio senso intraducibile: A Farwell to Arms è un addio alle armi ma anche un addio agli braccia, agli abbracci. Nella rappresentazione sia della guerra sia dell’amore Hemingway svolge un’operazione antiretorica: la guerra è un carnaio, attraversato da tensioni sociali, da cui si esce solo menomati nel corpo e nell’anima; l’amore viene rappresentato come necessità più che come spinta romantica, è figlio di un trauma. Hemingway ci costringe a sbarazzarci di cascami con cui siamo abituati a affrontare i due grandi temi della guerra e dell’amore e in questo ha fatto scuola. L'incipit di Addio alle armi nella traduzione di Fernanda Pivano: 

Sul finire dell'estate di quell'anno eravamo in una casa in un villaggio che di là del fiume e della pianura guardava le montagne. Nel letto del fiume, c'erano sassi e ciotoli, asciutti e bianchi sotto il sole, e l'acqua era limpida e guizzante e azzurra nei canali. Davanti alla casa passavano truppe e scendevano lungo la strada e la polvere che sollevavano copriva le foglie degli alberi. 

Luca Briasco, editor di narrativa straniera per l’editore minimum fax, è stato direttore editoriale di Fanucci ed editor di narrativa e saggistica straniere per Einaudi Stile libero dal 2006 al 2016. Collabora da più di dieci anni con Alias, il supplemento di il manifesto, e dal 2016 a Il Venerdì di Repubblica. Tra le sue pubblicazioni, Retoriche del conflitto. Identità, amore e guerra in A Farewell to Arms (2001) per Lozzi e Rossi, La letteratura americana dal 1900 a oggi. Dizionario per autori (2011) curato per Einaudi con Mattia Carratello, e Americana. Libri autori e storie dell’America contemporanea (2016) per minimum fax. Ha tradotto quasi 50 tra romanzi e racconti, tra gli altri, di James Ballard, Jim Thompson, Ed McBain, Richard Powers, Paul Harding, Edward St. Aubyn. Le ultime due traduzioni sono Una vita come tante di Hanya Yanagihara e Il simpatizzante di Viet Thanh Nguyen, premio Pulitzer 2016.