Luis Sepùlveda tra scrittura e politica

Intervista allo scrittore cileno

La scrittura, l’impegno politico, le amicizie, l’esilio, il viaggio: elementi indissolubilmente intrecciati nel racconto di una vita avventurosa e affascinante come quella di Luis Sepùlveda. Da quando, ragazzino, i primi amori lo inducono a trascurare la passione calcistica e a coltivare quella per la poesia, Sepúlveda scopre che la letteratura che vale è quella che riesce a dar voce a chi non ha voce.

Mi piace quando ho pubblicato uno due tre libri di fiction, romanzi, raccontare un po' della mia stessa intimità, la mia collaborazione come giornalista con diversi media, riflessioni, punti di vista, un po' di me, come un modo di dire ai lettori grazie per l'amicizia dimostrata, per l'amicizia che mi hai dato con i romanzi, adesso qualcosa di diverso: parlare un po' di me - Luis Sepùlveda

Ripercorrendo una vocazione dalle molte sfaccettature, lo scrittore parla con Florinda Fiamma di Cult Book Factory di Ingredienti per una vita di formidabili passioni, questo libro autobiografico (come gli altri pubblicato da Guanda) nel quale si intrecciano vicende personali, storie di lavoratori e delle loro lotte, grida di dolore per lo sfruttamento criminoso dell’ambiente, riflessioni sferzanti sulla crisi economica che ha investito l’Europa e rievocazioni di momenti condivisi con amici e «maestri». Come il ritratto che ci regala di Pablo Neruda, che ricorda come “una grande balena”, un uomo accogliente attorno al quale si sono ritrovati molti intellettuali cileni. 

 

Luis Sepúlveda nasce a Ovalle in Cile il 4 ottobre 1949. Militante di Unità popolare, è costretto a lasciare il paese in seguito al colpo di stato che mette fine al governo di Allende. Esordisce nella narrativa con la raccolta di racconti Cronache di Pietro Nessuno (1969), cui seguonoi Le paure, le vite, le morti e altre allucinazioni (1986) e Taccuino di viaggi (1987). Arriva alla fama con il romanzo Il vecchio che leggeva romanzi d’amore (1989). Scrive poi Il mondo alla fine del mondo (1989), Un nome da torero (1994), storia di spionaggio ambientata fra la Patagonia e la Germania, La frontiera scomparsa (1994), il libro di viaggi Patagonia Express (1995) e la favola-parabola Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (1996). Il piacere di narrare e l’impegno politico e ambientalista s’intrecciano nelle opere successive: Incontro d’amore in un paese in guerra (1997), Diario di un killer sentimentale (1998), Cronache dal cono sud (2006), e il libro di racconti La lampada di Aladino (2008). Tra gli ultimi romanzi: Ritratto di gruppo con assenza (2010), Ultime notizie dal sud (2011), Tutti i racconti (2012), Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico (2012), Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza (2013) e L'avventurosa storia dell'uzbeko muto (2015), Storia di un cane e del bambino a cui insegnò la fedeltà (2015), La fine della storia (2016), Storie ribelli (2017).

 

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