Marcel Proust secondo Paul Morand

Folgorato dalla Recherche

Paul Morand, diplomatico e scrittore, in questa breve intervista ricorda il suo primo incontro con Marcel Proust. I primi capitoli della Recherche, letti nel 1914, sono una folgorazione: "Fu come se avessi incontrato Flaubert...". Poco dopo, i due si incontrano per la prima volta:

Venne lui a trovarmi, il 3 agosto del 1915, nella mia casa di Parigi. Era mezzanotte ed era vestito in pelliccia. Un personaggio del 1905, l'epoca in cui aveva smesso di uscire di casa


Paul Morand nasce a Parigi il 13 marzo 1888. È diplomatico, romanziere, autore di saggi e di racconti, commediografo, giornalista e poeta. Esordisce con racconti e romanzi che si fanno notare per lo stile, l'erudizione, la concisione nella scrittura. Dichiaratamente antisemita, dopo l'armistizio della Francia del luglio 1940 decide di lasciare l'incarico diplomatico che ricopre a Londra per rientrare nella Parigi occupata dall'esercito tedesco. Aderisce al governo collaborazionista di Vichy e, reintegrato nei ranghi della diplomazia, viene nominato nel 1942 ambasciatore di Francia a Bucarest e nel 1944 a Berna. Rimosso dall'incarico dopo la Liberazione di Parigi nell'agosto 1944, decide di rimanere in Svizzera, dove vive fino al 1955. Il 24 ottobre 1968 viene eletto all'Académie française, succedendo a Maurice Garçon.

Marcel Proust (Parigi, 1871 – 1922) scrittore, saggista e critico letterario, è ancora oggi uno degli autori francese più tradotti al mondo. La sua opera più nota è il romanzo in sette volumi Alla ricerca del tempo perduto (À la recherche du temps perdu), pubblicato tra il 1913 e il 1927. La Recherche è una delle opere più importanti della letteratura europea del Novecento. Proust vi descrive in maniera minuziosa e dettagliata i vizi e le virtù della società del suo tempo, mettendoli in relazione alla sua struggente sensibilità. Proust è anche lo scrittore della memoria, capace di rievocare ricordi attraverso l’uso dei sensi. La sua “Memoria involontaria” è il cardine su cui si sviluppa tutta la sua opera letteraria, e il concetto di "Madeleine" è diventato antonomasia del dettaglio capace di risvegliare i ricordi. Ricordiamo inoltre tra le alte sue opere I piaceri e i giorni (1896), la novella L'indifferente (1896) e il romanzo incompiuto Jean Santeuil (1952), la cui prima traduzione italiana fu stilata da Franco Fortini.