Mario Luzi nelle scuole
Mario Luzi incontra gli studenti
Tempo che soffre e fa soffrire, tempo
che in un turbine chiaro porta fiori
misti a crudeli apparizioni, e ognuna
mentre ti chiedi che cos’è sparisce
rapida nella polvere e nel vento.
Il cammino è per luoghi noti
se non che fatti irreali
prefigurano l’esilio e la morte.
Tu che sei, io che sono divenuto
che m’aggiro in così ventoso spazio,
uomo dietro una traccia fine e debole.
È incredibile ch’io ti cerchi in questo
o in altro luogo della terra dove
è molto se possiamo riconoscerci.
Ma è ancora un’età, la mia,
che s’aspetta dagli altri
quello che è in noi oppure non esiste.
In questo filmato il poeta Mario Luzi si trovava in compagnia dell'attore Giorgio Albertazzi e di un gruppo di studenti accompagnati dalla loro professoressa di lettere. Una ragazza legge una poesia giovanile di Luzi. Segue un dialogo che si incentra sul tema della giovinezza e sulla definizione del "femminile" nella sensibilità del poeta. Si passa a discutere sul metodo di lettura della poesia, un argomento da cui scaturisce questa considerazione conclusiva: "non arriva mai il momento della comprensione totale del brano poetico". La lettura di Giorgio Albertazzi introduce poi i temi dell'impegno civile e dello scontro tra generazioni.
Mario Luzi nasce a Castello di Firenze il 20 ottobre 1914. Si laurea in letteratura francese con una tesi su François Mauriac sulla cui opera pubblica il saggio L’Opium chrétien nel 1938. Nel 1935 pubblica la sua prima raccolta di versi, La Barca. Lo studio dei francesi e la forte presenza dell’Ermetismo sulla scena letteraria di quegli anni orientano la sua prima produzione poetica. Il trauma bellico e una intensa predisposizione alla riflessione esistenziale e ai grandi temi civili lo portano in seguito a una visione alta e cosmica del vivere, che impronta la produzione in versi e in prosa della maturità e della tarda età. Lo accompagna per tutta la vita la passione e l’approfondimento dell’opera di Dante e di Leopardi, cui dedica il paradigmatico saggio Dante e Leopardi o della modernità (1992). Nominato senatore a vita nel 2004, Luzi si spegne a Firenze il 28 febbraio 2005. Gran parte della sua opera poetica è raccolta nel Meridiano a lui dedicato (a cura di Stefano Verdino, 1998). Tra i saggi: L’idea simbolista (1959), Vicissitudine e forma (1974), Discorso naturale (1984), Naturalezza del poeta (1995), Vero e verso: scritti sui poeti e sulla letteratura (2002). Molte sue prose sono pubblicate a cura di Mario Verdino nel 2004. Tra i suoi testi teatrali: Pietra Oscura, Il libro di Ipazia, Rosales, Hystrio, Il Purgatorio la notte lava la mente, Il fiore del dolore. Nel 1999 è stato autore delle meditazioni La Passione. Via Crucis al Colosseo. In occasione del centenario della nascita è stato pubblicato Luzi. Poesie ultime e ritrovate, a cura di Stefano Verdino.L’amore aiuta a vivere, a durare,
l’amore annulla e dà principio. E quando
chi soffre o langue spera, se anche spera,
che un soccorso s’annunci di lontano,
è in lui, un soffio basta a suscitarlo.
Questo ho imparato e dimenticato mille volte,
ora da te mi torna fatto chiaro,
ora prende vivezza e verità.
La mia pena è durare oltre quest’attimo.