Michela Murgia: Deledda, la sovversiva
Una scrittrice alla conquista della lingua
La scrittrice sarda Michela Murgia definisce Grazie Deledda, che è stata sempre considerata politicamente agnostica, una sovversiva, e cita il romanzo Canne al vento a riprova di questa sua considerazione.
Non è stata studiata bene la Deledda, era una scrittrice straniera, divenne perfettamente bilingue solo intorno ai trent'anni. E quindi forse per questo mi è cara, perché io oggi ho un bilinguismo pacificato, lei dovette lottare per guadagnarsi una lingua che le consentisse di raccontare il suo mondo. [...] Ha gettato un ponte tra la cultura italiana e la cultura sarda e io cammino sul quel ponte e ci camminano tutti gli scrittori sardi.
Grazia Deledda nasce a Nuoro il 27 settembre 1871. Frequenta solo le scuole elementari, ma l’ambiente familiare nel quale cresce le consente di studiare l’italiano, il francese e di coltivare i suoi interessi per la cultura. Appassionata lettrice, da giovane inizia a scrivere racconti. Nel 1900 si trasferisce a Roma dove risiederà sino alla morte. A 21 anni pubblica il suo primo romanzo Fior di Sardegna. Nel 1913 esce il suo capolavoro, Canne al vento, in cui pone al centro la fragilità dell'individuo travolto da un destino cieco e crudele. Nel 1926, seconda donna nella cronologia del premio, vince il Nobel per la letteratura. Il suo romanzo autobiografico, Cosima, esce nel 1937, un anno dopo la sua morte.