Raffaele La Capria e l'abbandono attivo in letteratura

Silvio Perrella e i suoi insperati incontri

Silvio Perrella ha curato nel 2003 l’edizione dei Meridiani di Mondadori sullo scrittore, sceneggiatore e traduttore Raffaele La Capria, pubblicata in occasione dei suoi 80 anni. In questa intervista realizzata in occasione della pubblicazione del libro Insperati incontri (Gaffi Editore), Silvio Perrella ci ha raccontato non solo del suo incontro professionale e umano con La Capria, ma ci ha anche spiegato una delle più importanti peculiarità del suo stile narrativo: il cosiddetto “abbandono attivo”, utilizzando per illustrarlo un’immagine esemplare contenuta nella prosa Posillipo ‘42, contenuta nel libro di La Capria False partenze.

lo stile dell'anatra è un grande lavorio che l'anatra fa sott'acqua che non appare sotto l'acqua, un lavoro letterario anche complesso ardito stratificato che però deve essere agli occhi del lettore qualcosa di assolutamente naturale



Raffaele La Capria nasce a Napoli l’ 8 ottobre 1922. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'Università di Napoli nel 1947 e dopo aver soggiornato in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, nel 1950 si trasferisce a Roma. Nel 1957 frequenta a Harvard l'International Seminar of Literature. Collabora alle pagine culturali del Corriere della Sera; dal 1990 è condirettore della rivista letteraria Nuovi Argomenti. È autore di radiodrammi per la Rai. È stato anche co-sceneggiatore di molti film di Francesco Rosi, tra i quali Le mani sulla città (1963) e Uomini contro (1970) e ha collaborato con Lina Wertmüller alla sceneggiatura del film Ferdinando e Carolina. Ha esordito con il romanzo Un giorno d'impazienza nel 1952. Il suo secondo libro, Ferito a morte, è uscito quasi dieci anni dopo, nel 1961, vincendo il premio Strega. Nel 1982 ha raccolto i tre romanzi Un giorno d'impazienza, Ferito a morte e Amore e psiche (1973) nel volume Tre romanzi di una giornata. Ha pubblicato anche raccolte di racconti come La neve del Vesuvio, Fiori giapponesi (1979), il racconto Colapesce (1997) e si è dedicato molto alla saggistica, pubblicando, tra gli altri, False partenze (1964), Il sentimento della letteratura (1997) e un'autobiografia, Cinquant'anni di false partenze (2002). Altri suoi scritti (come le raccolte La mosca nella bottiglia, Lo stile dell'anatra e La bellezza di Roma) sono di tipo civile. Nel 2003 le opere di Raffaele La Capria sono state pubblicate in un volume della prestigiosa collana "I Meridiani", a cura di Silvio Perrella; una nuova edizione riveduta e aggiornata, in due volumi, è stata pubblicata nel 2015. La Capria ha anche tradotto opere per il teatro di autori come Jean-Paul Sartre, Jean Cocteau, T. S. Eliot, George Orwell.