Resurrezione di Lev Tolstoj secondo Serena Vitale

Il dono di immedesimarsi nelle donne

Dentro il carcere: è qui che incontriamo Maslova, la protagonista di Resurrezione di Lev Tolstoj, una prostituta che sta per essere condotta in tribunale. Tra i giurati del processo c'è il principe Nechljudov, che riconosce in questa prostituta la contadina che ha sedotto in gioventù (e a cui ha rovinato la vita, lasciandola incinta al suo destino di miseria e perdizione). Le colpe ci inseguono per tutta la vita e, prima o poi, bisogna farci i conti. Da qui inizia il tentativo di redenzione del principe Nechljudov, che abbandona potere e ricchezze (la vera ossessione tardiva di Tolstoj) e segue la Maslova in Siberia perché vuole sposarla e riparare ai suoi torti. Ispirato da un fatto di cronaca e da un evento autobiografico, il romanzo Resurrezione di Lev Tolstoj pone in campo numerose questioni care all'autore in una storia di redenzione desiderata e non sempre ottenuta: la redenzione non è un dono naturale né un precetto sociale e neppure una grazia, ma solo una conquista individuale, in cui ognuno deve trovare (se può), la propria strada.

Tolstoj in questo romanzo mette in discussione e sotto accusa tutto e tutti, anche se stesso

Serena Vitale nasce a Brindisi il 10 luglio 1945. Allieva di Angelo Maria Ripellino, diventa una grande conoscitrice della lingua e della letteratura russa. Ha vissuto a Mosca e a Praga e dal 1972 insegna Lingua e Letteratura russa. Consulente editoriale, critica letteraria, ha tradotto migliaia di pagine dal ceco e dal russo. Tra i suoi libri: Il bottone di Puskin, Adelphi (premio Viareggio per la saggistica, Comisso per la biografia e Basilicata per la narrativa), La casa di ghiaccio, Mondadori (Premio Bagutta, Premio Piero Chiara), L’imbroglio del turbante, Mondadori (premio Pen Club, Premio Grinzane Cavour). Nel 2015 esce per Adelphi Il defunto odiava i pettegolezzi.