Maria Grazia Calandrone ricorda Giovanna Bemporad

La poetessa della precarietà dell'esistenza

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        Giovanna Bemporad è stata poetessa e traduttrice, amica di Pier Paolo Pasolini, Camillo Sbarbaro (col quale intrattenne un lungo scambio epistolare testimoniato dal carteggio 1952-1964 edito nel 2004 dalle Edizioni Archivi del ‘900) e Giuseppe Ungaretti, che nel 1957 le fece da testimone alle nozze con Giulio Orlando, senatore e ministro tra il 1968 e il 1992. Era nata a Ferrara nel 1928 e aveva esordito a soli quindici anni con la traduzione in endecasillabi dell'Eneide, compiuta in 26 notti. Ma è l'Odissea il poema al quale ha dedicato tutta la sua vita e con il quale ha vinto nel 1993 il premio alla traduzione in forma poetica del ministero per i Beni culturali. Il suo amore per la poesia è stato totale. Ha alternato traduzioni di autori classici e moderni, dai poemi indiani a Saffo, fino a Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Mallarmé, Valery, Rilke, Holderlin. L’ultima sua traduzione è dall’ebraico, Il Cantico dei cantici (Morcelliana, 2006). Parallelamente all’attività di traduzione si è dedicata negli anni alla propria poesia con l’opera da sempre in fieri degli Esercizi (ultima delle numerose ristampe risale al 2011 a cura di Luca Sossella editore). La sua Odissea è stata portata in scena da Renato Greco nel 2004 nello spettacolo di danza Odisseus al Teatro Greco di Roma. Per Rai  Letteratura ne fa ritratto Maria Grazia Calandrone che legge anche due sue testi, tra cui quello che vi presentiamo qui:

        Non farmi così sola come il vento
        che si dispera in questa notte fonda
        fino a morirne, eternamente sola
        non farmi, come già sono da viva,
        sotto la volta immensa ch’è misura
        del nostro nulla. In punto di lasciare
        questa mia fragile vicenda, tutte
        le mie dolci abitudini, e la gioia
        che spesso segue all’urto del dolore,
        voglio adagiarmi su una zolla d’erba
        nell’inerzia, supina. E avrò più cara
        la morte se in un attimo, decisa,
        piano verrà, toccandomi una spalla.

        Maria Grazia Calandrone è nata a Milano il 15 ottobre 1964, poetessa, drammaturga, giornalista, artista visiva, autrice e conduttrice radiofonica.

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