Jacqueline Risset: Proust è un mondo totale

Intervista alla critica letteraria e traduttrice

La critica letteraria e traduttrice Jacqueline Risset commenta la grandezza e la profondità dell'opera proustiana:

Io sono convinta che Proust sia il più grande scrittore francese, e che abbia questa capacità di essere un mondo totale

Marcel Proust (Parigi, 1871 – 1922) scrittore, saggista e critico letterario, è ancora oggi uno degli autori francese più tradotti al mondo. La sua opera più nota è il romanzo in sette volumi Alla ricerca del tempo perduto (À la recherche du temps perdu), pubblicato tra il 1913 e il 1927. La Recherche è una delle opere più importanti della letteratura europea del Novecento. Proust vi descrive in maniera minuziosa e dettagliata i vizi e le virtù della società del suo tempo, mettendoli in relazione alla sua struggente sensibilità. Proust è anche lo scrittore della memoria, capace di rievocare ricordi attraverso l’uso dei sensi. La sua “Memoria involontaria” è il cardine su cui si sviluppa tutta la sua opera letteraria, e il concetto di "Madeleine" è diventato antonomasia del dettaglio capace di risvegliare i ricordi. Ricordiamo inoltre tra le alte sue opere I piaceri e i giorni (1896), la novella L'indifferente (1896) e il romanzo incompiuto Jean Santeuil (1952), la cui prima traduzione italiana fu stilata da Franco Fortini.

Jacqueline Risset nasce a Besançon il 25 maggio 1936. È stata critico letterario, traduttrice e docente universitaria. Specialista di Dante, ha tradotto in francese la Divina Commedia. Dal 1967 al 1982 è stata membro del comitato di redazione della rivista Tel Quel. Già allieva dell'École normale supérieure, ha insegnato letteratura francese all'Università degli Studi Roma Tre, dove ha diretto il Centro di Studi italo-francesi. È stata inoltre nel comitato di redazione della rivista Poesia Mensile internazionale di cultura poetica. E' morta a a Roma il 3 settembre 2014.