Sandro Bolchi e l'adattamento de I Promessi Sposi

Lo sceneggiato Rai del 1969

Sandro Bolchi, uno dei più bravi registi Rai si sofferma sulle scelte fatte per la trasposizione televisiva in sette puntate (1969) del più famoso romanzo italiano, I Promessi sposi insieme a Bacchelli. La scelta di Paola Pitagora nel ruolo di Lucia creò sconcerto nell'Italia degli anni sessanta perché era un po' impertinente, lontana dall'immagine pacioccona. 

 I Promessi sposi sono un libro che tutti hanno letto, anche malvolentieri ma lo hanno letto. E oguno dei lettori si è fatto una sua Lucia, un suo don Abbondio, un suo Renzo, una sua galleria tipologica convenzionale.

Sandro Bolchi nasce a Voghera il 18 gennaio 1924 da una famiglia originaria di Novi Ligure. Si laurea in lettere ed esordisce come attore al teatro Guf di Trieste. Prosegue questa esperienza anche dopo essersi trasferito a Bologna, dove fa il giornalista e approfondisce quella di regista, fondando nel 1948 il Teatro La Soffitta. Fra i primissimi successi teatrali L'imperatore Jones di O'Neil e l'Avaro di Molière. Dal 1956 si dedica soprattutto alla televisione, esordendo con Frana allo scalo Nord di Ugo Betti, realizzando con tecnica robusta e senso dello spettacolo numerose commedie e romanzi sceneggiati, produzioni di grande impegno e successo (I miserabili, I promessi sposi, Anna Karenina, I fratelli Karamazov e I demoni di Fedor Dostoevskij con la sceneggiatura dello scrittore Diego Fabbri; Il crogiuolo, Il mulino del Po, prima e seconda parte, per cui lavora anche alla riduzione con l'autore del romanzo Riccardo Bacchelli. La coscienza di Zeno, dal romanzo omonimo di Italo Svevo, Le mie prigioni, di Silvio Pellico, e Assunta Spina). Si occupa anche di critica televisiva. Muore il 2 agosto 2005 in una clinica romana per disturbi cardiovascolari.