Sara Antonelli: Dylan non ha bisogno di certificazioni
Bob Dylan e la letteratura americana
L'americanista Sara Antonelli esprime il suo punto di vista sul premio Nobel a Bob Dylan, sottolineando come questo artista non abbia bisogno di certificazioni. Antonelli si sofferma sul talento linguistico di Dylan: non solo la lingua musicale gli deve molto, ma anche la lingua parlata.
Bob Dylan, il cui vero nome è Robert Allen Zimmerman è nato a Duluth il 24 maggio 1941. Nel corso della sua lunga carriera il suo stile musicale ha spaziato dal country al blues, dal gospel al rock and roll, dal jazz alla musica popolare inglese, scozzese e irlandese. È sempre stata forte l’influenza della letteratura e dalla storia americana sui testi delle sue canzoni. Ha dichiarato il musicologo Alessandro Carrera, autore del saggio La voce di Bob Dylan, Una spiegazione dell’America (Feltrinelli):
Sara Antonelli è Ricercatore in Lingue e Letterature Anglo-Americane presso l’Università di “Roma Tre”. Ha conseguito la Laurea in Lettere (1991), il Diploma della Scuola di specializzazione in traduzione letteraria (1996) e il Dottorato di ricerca (2000) presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Ha inoltre conseguito un Diploma in “American Studies” presso Mount Holyoke College, Massachusetts, USA (1994), dove è stata “Fulbright Language Fellow”. La sua attività di ricerca si concentra principalmente sull’Ottocento, sul Modernismo e sulla cultura contemporanea, con una predilezione per la letteratura afro-americana, il romanzo, e i rapporti tra la letteratura e arti visive (fotografia e cinema). È autrice di saggi e volumi di storia e critica letteraria, ha curato l’edizione italiana delle opere di F. Scott Fitzgerald per l’editore minimumfax, ha scritto di letteratura e cultura USA per il quotidiano l’Unità (2006-2014), collabora con il programma Wikiradio di RAI – Radio 3, ed è traduttrice di romanzi e racconti di autori statunitensi (Harriet Jacobs, Nathaniel Hawthorne, Louisa May Alcott, Sam Shepard, Edith Wharton). Ha curato due mostre fotografiche: Stieglitz e i fotografi di Camera Work (2002) e Freedom Fighters: i Kennedy e la battaglia per i diritti civili (2013). Nel 2010 e nel 2014 è stata Visiting Professor presso l’École Normale Supérieure di Lyon.
Se Dylan torreggia sopra tutti non è perché sia un poeta che scrive anche canzoni o un autore di canzoni che scrive anche poesie, ma perché l’intensità con la quale ha fatto cozzare linguaggi diversissimi tra loro è unica e irripetibile.
Bob Dylan, il cui vero nome è Robert Allen Zimmerman è nato a Duluth il 24 maggio 1941. Nel corso della sua lunga carriera il suo stile musicale ha spaziato dal country al blues, dal gospel al rock and roll, dal jazz alla musica popolare inglese, scozzese e irlandese. È sempre stata forte l’influenza della letteratura e dalla storia americana sui testi delle sue canzoni. Ha dichiarato il musicologo Alessandro Carrera, autore del saggio La voce di Bob Dylan, Una spiegazione dell’America (Feltrinelli):
Sara Antonelli è Ricercatore in Lingue e Letterature Anglo-Americane presso l’Università di “Roma Tre”. Ha conseguito la Laurea in Lettere (1991), il Diploma della Scuola di specializzazione in traduzione letteraria (1996) e il Dottorato di ricerca (2000) presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Ha inoltre conseguito un Diploma in “American Studies” presso Mount Holyoke College, Massachusetts, USA (1994), dove è stata “Fulbright Language Fellow”. La sua attività di ricerca si concentra principalmente sull’Ottocento, sul Modernismo e sulla cultura contemporanea, con una predilezione per la letteratura afro-americana, il romanzo, e i rapporti tra la letteratura e arti visive (fotografia e cinema). È autrice di saggi e volumi di storia e critica letteraria, ha curato l’edizione italiana delle opere di F. Scott Fitzgerald per l’editore minimumfax, ha scritto di letteratura e cultura USA per il quotidiano l’Unità (2006-2014), collabora con il programma Wikiradio di RAI – Radio 3, ed è traduttrice di romanzi e racconti di autori statunitensi (Harriet Jacobs, Nathaniel Hawthorne, Louisa May Alcott, Sam Shepard, Edith Wharton). Ha curato due mostre fotografiche: Stieglitz e i fotografi di Camera Work (2002) e Freedom Fighters: i Kennedy e la battaglia per i diritti civili (2013). Nel 2010 e nel 2014 è stata Visiting Professor presso l’École Normale Supérieure di Lyon.