Tiziano Scarpa: Collodi è il mio eroe
Pinocchio nasce da una fantasia sulla lingua italiana
Il veneziano Tiziano Scarpa (1963), vincitore del Premio Strega 2009 con il romanzo Stabat Mater, ha scritto un'introduzione alle Avventure di Pinocchio e indaga qui le profondità visionarie della lingua di Collodi.
Uno che si è immerso nel linguaggio è Carlo Collodi. Io sono convinto che parte della fantasia di Collodi e alcuni nodi essenziali del suo romanzo- fiaba sia uno sviluppo della fantasia della lingua italiana. Il burattino di legno deriva dall'espressione avere la testa di legno così come la crescita del suo naso deriva dall'espressione rimanere con un palmo di naso
Tiziano Scarpa è nato a Venezia il 16 maggio 1963. Ha scritto la raccolta di poesie Le nuvole e i soldi (2018), i romanzi Il cipiglio del gufo (2018) e Il brevetto del geco (2015) e la raccolta di saggi Come ho preso lo scolo (2014). I suoi libri più conosciuti sono Stabat Mater (2008) con cui ha vinto il Premio Strega nel 2009, il poema Groppi d'amore nella scuraglia (2005) e la guida Venezia è un pesce (2001). Nel 2019 minimum fax ripubblicherà il suo romanzo Kamikaze d’Occidente.
La prima puntata delle Avventure di Pinocchio, Storia di un burattino di Carlo Collodi viene pubblicata sul Giornale per i bambini, fondato dallo stampatore Ferdinando Martini, il 7 luglio 1881. Esce in volume nel febbraio 1883. La sua storia ha fornito lo spunto a innumerevoli interpretazioni e ha stimolato la fantasia di scrittori come Giorgio Manganelli, di autori di teatro come Carmelo Bene e di cinema (tra le riduzioni più famose quella a cartoni animati di Walt Disney del 1940 e il molto più riuscito e fedele film per la televisione di Luigi Comencini del 1972). Ultimo arrivato in ordine di tempo il Pinocchio di Matteo Garrone (2019).
Carlo Collodi è lo pseudonimo di Carlo Lorenzini. Nasce il 24 novembre 1826 a Firenze, figlio di Domenico Lorenzini, cuoco dei conti Ginori, e di Angiolina Orzali, figlia maggiore del fattore dei Conti Garzoni. Trascorre vari anni a Collodi, presso la famiglia materna. Frequenta scuole religiose a Colle Val d’Elsa, e successivamente a Firenze presso gli Scolopi. A vent’anni scrive i cataloghi commentati di una prestigiosa libreria fiorentina, per poi iniziare a pubblicare (1847) su L’Italia Musicale. Fonda e dirige numerosi giornali, tra cui Il Lampione, chiuso dalla censura dopo i moti del 1848. Collodi s’impegna per l’Unità d’Italia come volontario nel 1848 e nel 1860. Intanto si dedica alla scrittura di drammi e racconti. Nel 1856 usa per la prima volta lo pseudonimo di Collodi, con cui firma tutti i suoi libri per bambini e per le scuole. Il suo primo libro per bambini viene pubblicato nel 1876: I racconti delle fate, traduzioni di fiabe letterarie francesi (da autori come Perrault, Madame Leprince de Beaumont, Madame D’Aulnoy). Segue una serie di libri per uso scolastico (1877-1890) con protagonisti Giannettino e Minuzzolo, nei quali le avventure dei personaggi servono a introdurre le nozioni da imparare. Muore improvvisamente a Firenze il 26 ottobre 1890. È sepolto nella tomba di famiglia al il cimitero monumentale fiorentino di San Miniato al Monte.