Trilussa e Belli, poeti romani

Un'analisi di Giuseppe De Rita

Il 21 dicembre 1950 muore il poeta Trilussa, nello stesso giorno di tredici anni dopo, il 21 dicembre 1863, muore il poeta Giuseppe Gioacchino Belli.

Quando l'orgoglio pensa: – Non posso, dice: – Non voglio - Trilussa

Il Sociologo Giuseppe De Rita ci parla di questi due grandi poeti dialettali romani e della loro capacità di vedere il mondo, negli anfratti anche più riprovevoli, attraverso Roma; di come sono stati capaci di innervare la realtà italiana raccontandola dal di dentro, e di come l'hanno portata a una dimensione universale, mondiale.

Io ho deliberato di lasciare un monumento di quello che oggi è la plebe di Roma. In lei sta certo un tipo di originalità: e la sua lingua, i suoi concetti, l'indole, il costume, gli usi, le pratiche, i lumi, la credenza, i pregiudizi, le superstizioni, tutto ciò insomma che la riguarda, ritiene un'impronta che assai per avventura si distingue da qualunque altro carattere di popolo. Né Roma è tale, che la plebe di lei non faccia parte di un gran tutto, di una città cioè di sempre solenne ricordanza - Giuseppe Gioacchino Belli