Umberto Eco sulla sua vittoria allo Strega
Il nome della rosa e l'amore per il Medioevo
Dopo il conferimento a Umberto Eco del Premio Strega per Il nome della rosa, lo scrittore si sofferma sui temi del libro. L'intervista mette in luce il punto di vista di Eco sul Medioevo, periodo in cui è ambientato il romanzo, ma anche il perché del risveglio di interesse per il romanzo storico. Medioevo e storia sono per lo scrittore un punto di partenza e anche un piacere. Seguono interrogativi affascinanti sulla semiotica e sul mercato del libro. Eco si emoziona ricordando che anche a Pavese venne conferito il Premio Strega.
Si poterbbe dire che si torna sempre al primo amore ma non è vero, il Medioevo mi ha sempre accompagnato, come ossessione, come gusto, non l'ho mai perso di vista, per cui a un certo punto mi è venuta la voglia di mettermi a raccontarlo.
Umberto Eco (Alessandria, 5 gennaio 1932 - Milano, 19 febbraio 2016) è stato uno degli intellettuali più importanti della storia della cultura italiana: semiologo, filosofo, medievalista, massmediologo, scrittore, traduttore e docente universitario, durante la sua lunga carriera ha condiretto la casa editrice Bompiani (dal 1959 al 1975), contribuito alla formazione del Gruppo 63, storica neoavanguardia letteraria, e fondato nuovi pionieristici corsi di laurea (il DAMS e Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna). Nel 1980 pubblica il bestseller mondiale Il nome della rosa, vincitore di innumerevoli riconoscimenti tra cui il Premio Strega nell’anno successivo, tradotto in 47 lingue e venduto in 30 milioni di copie.