Vera Gheno: Magda Szabó e la sua riscrittura dell'Eneide
Il momento, Cruseide
Magda Szabó ha con la mitologia una totale dimestichezza, avendo passato l’infanzia ad ascoltare i racconti del padre ispirati ai classici greci e latini. Arrivata a settantré anni, la scrittrice si dedica a un’anti-Eneide: immagina che a morire nella fuga da Troia non sia Creusa, la moglie di Enea, ma Enea stesso e che lei prenda il suo posto. Nasce così Il momento, Creusaide, un romanzo al femminile in cui gli eroi della tradizione fanno una misera figura. Di questo libro abbiamo parlato all'Accademia Ungherese con Vera Gheno che l’ha tradotto per le edizioni Anfora.
La Szabò ha iniziato molto presto a interessarsi alla mitologia perché erano i fondamenti della cultura passateli dal padre, quindi era un modo molto intimo di vivere il rapporto con il padre.
Magda Szabó nasce nel 1917 a Debrecen nell'Ungheria orientale. Termina gli studi di ungherese e latino nel 1940, all'Università di Debrecen e inizia ad insegnare prima nella città natale e poi nel liceo protestante per ragazze di Hódmezővásárhely. Dal 1945 lavora per il Ministero della Religione e dell'Educazione fino al suo licenziamento nel 1949, dopo l'insediamento del regime comunista. Per il nuovo regime avrebbe dovuto occuparsi maggiormente della vita dei contadini e degli operai. Quello stesso anno le ritirano anche il premio Baumgarten che le è stato appena assegnato. Nel 1947 sposa lo scrittore Tibor Szobotka (1913-1982). È in quest'epoca che scrive le sue prime raccolte di poemi Angelo e Verso l'uomo. I suoi primi libri vengono pubblicati subito dopo la seconda guerra mondiale. Poi segue, per motivi politici, un lungo silenzio letterario, rotto solo verso la fine degli anni cinquanta quando inizia ad avere successo e a ricevere numerosi premi letterari. Nel 1959 grazie al sostegno di Hermann Hesse, viene pubblicato in Germania Affresco. Il suo romanzo La porta (1987) ottiene il Premio Betz Corporation (Stati Uniti) nel 1993 e il Prix Femina nel 2003. Nel 2007 riceve il premio per il miglior romanzo europeo per Via Katalin. Muore lo stesso anno a Kerepes, cittadina vicina a Budapest. Il primo volume della sua autobiografia Per Elisa è apparso in Ungheria nel 2002.