Vittorio Sermonti, Se avessero

Una vita all'insegna delle passioni

Il punto di partenza del libro di Vittorio Sermonti, Se avessero (Garzanti), è un evento traumatico che continua a riaffiorare alla mente del narratore: è il 1945, Vittorio ha quindici anni, si trova a Milano con la sua numerosa famiglia, bussano alla porta, sono tre partigiani con i mitra spianati, cercano suo fratello maggiore, fascista, per giustiziarlo. Il fratello riesce a rimandarli indietro. Quindi non succede nulla, ma dal dubbio su quello che poteva essere sorge questa ”opera ultima”: una digressione in forma di romanzo sull’Italia di oggi e di ieri. Sermonti, classe 1929, racconta di sé, del padre fascista che lo prediligeva rispetto agli altri fratelli (forse per compensarlo del disamore materno), delle proprie passioni (le donne, il calcio, il teatro, la città di Praga) del proprio “transito dalla parte del nemico” (l’iscrizione al Pci nel 1956 proprio in corrispondenza dei fatti d’Ungheria). La scrittura di Sermonti, coltissima e torrenziale, è venata di autoironia: è quella di un grande vecchio che non si è mai preso troppo sul serio, né ha preso sul serio il contraddittorio paese in cui gli è capitato di vivere. Il tono è confidenziale: il racconto di sé è rivolto in primo luogo alla donna amata per farla partecipe dei fatti del proprio passato.

Se avessero sparato a mio fratello, che dire? E nel caso perché tentare di dirlo? Mi riservo di rispondere quando mi verrà fatto se mai dovesse essermi fatto. Intanto, visto che un'ipotesi di questo genere mi ossessiona da un pezzo (ossessiona: non esageriamo), vedrò di mettere le mani avanti con una descrizione piuttosto dettagliata del luogo dove la cosa sarebbe potuta succedere, dove poco mancò non succedesse, cioè del vano d'ingresso del villino, contrasseganto dal civico 41 di un largo viale in zona Fiera di Milano, largo e viale sebbene detto via - via del Domenichino. 

Vittorio Sermonti nascce a Roma il 26 settembre 1929, sesto di sette fratelli e qui muore il 23 novembre del 2016. Narratore, saggista, traduttore, regista di radio e tv, giornalista, insegnante al liceo Tasso di Roma e di tecnica del verso teatrale all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, poeta e lettore di poesia.

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